Accordo Italia-Malta sulla Alex Che rifiuta: venite a prenderci

Intesa con La Valletta, ma lo scafo di Mediterranea respinge l'offerta. Il Viminale: «È traffico di esseri umani»

M alta concede un porto sicuro ai 54 migranti raccolti giovedì in mare dalla barca a vela Alex di Mediterranea Saving Humans e la Ong si impunta perché vuole attraccare a Lampedusa. Cose dei pazzi viene da dire. La Ong sostiene di non potere affrontare il viaggio fino alla Valletta, ma il Viminale pensa a un «capriccio»: «È sorprendente che Mediterranea affermi che Alex non possa affrontare il viaggio verso Malta, visto che è partita da Licata per arrivare fino in acque Sar libiche». E ancora «Malta li aspetta e il mare è calmissimo - ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini - e se anche questa volta non vogliono andare è chiaro che si tratta di traffico di esseri umani e non di salvataggio di migranti». Il rimedio lo suggerisce la Marina militare, che si è messa a disposizione per il trasferimento degli immigrati a Malta, ma al momento è solo una proposta. «Chi sta intralciando l'operazione di evacuazione, trasferimento e sbarco a Malta delle 41 persone salvate?» si interroga Mediterranea. Ma il Viminale ribadisce: «Collaborazione se Alex attracca alla Valletta. È doveroso che Alex, anche con pochi membri dell'equipaggio, accetti di dirigersi comunque verso La Valletta per sottoporsi alle normali e doverose verifiche di legge».

L'accordo Italia-Malta è un qui pro quo nella teoria, perché l'Isola dei Cavalieri ospiterà gli immigrati della nave Alex, ma cederà all'Italia i 55 attuali ospiti per non destabilizzare il proprio equilibrio interno in fatto di accoglienza, mentre nella pratica l'Italia accoglie non solo i 55 migranti di Malta, ma anche i 13 sbarcati dalla Alex a Lampedusa, lasciando di fatto alla Valletta 41 migranti. Malgrado ciò, questo accordo segna comunque un punto a favore di Salvini in quest'ennesimo braccio di ferro Viminale-Ong, con queste ultime determinate a raccogliere immigrati in mare e «strappare migranti alla Libia» (usando le parole di Mediterranea Saving Humans), per portarli dritto in Italia, cavalcando adesso il via libera ricevuto da Sea Watch da parte del gip di Agrigento, che ha perdonato al comandante Carola Rackete i reati commessi perché stava compiendo il suo dovere di salvare vite in mare. Si fa viva anche la Commissione europea: «Sappiamo che tra Malta e l'Italia sono state prese delle disposizioni sulla nave» della Ong Mediterranea, «restiamo ovviamente pronti a cooperare e ad apportare il nostro sostegno nel modo in cui possiamo».

Lo sbarco autorizzato di parte dei migranti a Lampedusa fa scattare la competenza della procura di Agrigento che aprirà un'inchiesta per identificare gli eventuali scafisti e ricostruire la dinamica dell'operazione in mare effettuata dalla Ong Mediterranea. Le condotte del comandante e dell'equipaggio della nave non potranno essere oggetto di indagine finché la Alex, cui è stato fatto divieto di ingresso, transito e sosta in acque italiane, resterà in acque internazionali.

Intanto, mentre ogni giorno si disputa una nuova agguerrita battaglia tra Ong e governo italiano, fa capolino zitto zitto un barchino, l'ennesimo per la verità, con a bordo 10 migranti stavolta nel Sulcis.

Gli algerini arrivati a Porto Pino, Comune di Sant'Anna Arresi, sono stati bloccati dai carabinieri della Compagnia di Carbonia, che stanno cercando di verificare se qualcuno sia riuscito a dileguarsi bypassando i controlli sanitari e di identificazione. Già il 3 luglio 6 migranti erano giunti nell'Isola di Sant'Antioco. E non mancano quasi quotidianamente sbarchi autonomi a Lampedusa.

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