Accusato di peculato e turbativa per Expo: assolto

Dopo sette anni, finiscono in nulla le inchieste aperte a Roma e Milano su Nucci (ex Sogin)

Accusato di peculato e turbativa per Expo: assolto

Si è conclusa dopo anni di persecuzione giudiziaria una vicenda che ha dell'incredibile. «Il fatto non sussiste», così hanno scritto i giudici su entrambi i procedimenti che gravavano sulla testa del manager pubblico Giuseppe Nucci, uno per turbativa d'asta, l'altro per peculato. L'ingegnere Nucci all'epoca dei fatti aveva lasciato da circa un anno la carica di amministratore delegato della Sogin quando nel 2014 l'ex ceo viene indagato per turbativa d'asta, in merito ad un appalto a Saluggia in Piemonte. Infatti a maggio di quell'anno i pm di Milano avevano avviato l'inchiesta sugli appalti dell'Expo con un filone su una commessa per un impianto di cementificazione dei rifiuti liquidi radioattivi appunto a Saluggia. Di lì a poco anche Sogin apre un fascicolo sull'ingegnere che porta l'amministratore in carica, Riccardo Casale, a presentare un esposto ai pm romani per utilizzo smodato della carta di credito aziendale: Nucci è accusato di peculato per 5 mila euro di acquisti immotivati. Insomma sulla testa del manager si abbattono accuse che mettono fine alla sua carriera malgrado i tanti encomi ricevuti, sia dalla Corte dei conti per l'incremento del bilancio Sogin. Dopo 3 anni di indagini serrate arriva il giudizio: Giuseppe Nucci chiede il rito abbreviato pur di tirarsi fuori dal calvario giudiziario e ci riesce nel migliore dei modi possibili. Nucci è innocente «perché il fatto non sussiste». E' provato in entrambi i giudizi, che le accuse risultano completamente false. Il tribunale di Roma smantella l'attività della magistratura inquirente, sottolineando l'accanimento accusatorio privo di elementi probatori del peculato. Sulla vicenda dell'Expo il giudice per le indagini preliminari fatica perfino a capire il capo di imputazione, e lo scrive: «non poche obiezioni critiche sotto il profilo della determinatezza dell'ipotesi accusatoria».

Vale a dire che i documenti presentati da Nuci sono cristallini: le accuse oltre a infondate sono prive di elementi probatori dei reati contestati. Attualmente il manager, che nel frattempo ha fondato un'azienda turistica in Umbria, è tornato ad occuparsi di mobilità elettrica e smart cities.

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