Valeria Robecco
New York Dopo il mondo di Hollywood, della politica e del giornalismo, lo scandalo delle molestie sessuali travolge anche il pianeta della moda. Nel mirino sono finiti due dei più famosi fotografi del settore, Mario Testino e Bruce Weber, e questa volta a dare voce al movimento #Metoo non sono donne, ma decine di modelli maschi, che hanno raccontato le loro storie di abusi e coercizioni. Entrambi i re dell'obiettivo hanno negato con forza le accuse, riportate dal New York Times, ma Condé Nast, editore di Vogue, ha già annunciato che non lavorerà più con loro. «Siamo profondamente turbati dalle accuse e le prendiamo molto seriamente. Alla luce di queste affermazioni non commissioneremo loro alcun lavoro nell'immediato futuro», hanno detto la direttrice della rivista, Anna Wintour, e l'amministratore delegato del gruppo, Bob Sauerberg.
Contro Bruce Weber, i cui annunci pubblicitari per aziende come Calvin Klein e Abercrombie&Fitch lo hanno trasformato in uno dei più importanti fotografi mondiali, hanno parlato quindici modelli ed ex modelli che hanno lavorato con lui. Rivelando al Nyt che spesso, con la scusa di realizzare scatti sensuali, Weber chiedeva loro di spogliarsi, compiere esercizi di respirazione toccando se stessi e lui, e spostando le mani dove sentissero la loro «energia». «Mi ricordo che metteva le sue dita nella mia bocca e toccava le mie parti intime», ha ricordato Robyn Sinclair. «Non abbiamo mai avuto rapporti completi, ma succedevano un sacco di cose. Tanti palpeggiamenti, tante molestie», ha precisato. Weber, da parte sua, in una dichiarazione diffusa dal suo avvocato si è detto «scioccato e rattristato dalle accuse vergognose, che nego assolutamente».
Allo stesso modo Mario Testino, uno dei fotografi prediletti da Vogue e dalla famiglia reale inglese (suoi sono gli scatti del fidanzamento di William e Kate) ha respinto le denunce di 13 modelli ed ex collaboratori che hanno raccontato di essere stati vittime di avance sessuali che includevano la masturbazione. Il 63enne peruviano ha realizzato decine di campagne per grandi case di moda e i suoi lavori sono comparsi spesso sulle pagine di Vogue: anche sull'ultimo numero della rivista, quello di febbraio, dove ha ritratto la tennista Serena Williams con la figlia neonata. Lavely & Singer, studio legale che rappresenta Testino, ha messo in dubbio la credibilità degli accusatori, spiegando di aver anche parlato con diversi ex dipendenti che erano «scioccati dalle affermazioni» e «non potevano confermare nessuna delle denunce». I modelli, invece, hanno spiegato che la scelta a cui erano sottoposti era molto chiara: accettare le attenzioni non gradite significava essere ricompensati con una ben pagata campagna pubblicitaria, respingerle voleva dire invece rovinarsi le chance di un futuro nella moda. «Se volevi lavorare con Mario, dovevi fare un servizio nudo allo Chateu Marmont (il famoso hotel di Los Angeles)», ha raccontato Jason Fedele, fotografato da Testino per una campagna di Gucci a metà degli anni Novanta.
«Era un predatore sessuale», ha detto Ryan Locke, protagonista di campagne per DKNY, Versace e Gucci, dove ha preso il posto di Fedele.
Proprio durante il servizio fotografico per Gucci, ha spiegato Locke, Testino gli ha chiesto di fare alcuni scatti completamente nudo, ha fatto uscire i collaboratori ed è saltato sul letto sopra di lui dicendogli: «Io sono la ragazza, tu il ragazzo». Intanto, Condé Nast sta lavorando a un codice di condotta che dovrebbe entrare in vigore questo mese, per proteggere modelli e modelle dagli abusi sessuali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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