
I primi santi proclamati da Papa Leone XIV. Pier Giorgio Frassati, il borghese fiero antifascista, e Carlo Acutis, il primo santo millennial nell'era di Internet sono saliti agli onori dell'altare in una cerimonia che ha visto piazza San Pietro invasa da oltre 80mila fedeli. Prevost presiede la sua prima canonizzazione, portando a compimento la decisione del suo predecessore Francesco che aveva autorizzato il decreto di santità. "Oggi è una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo!" esordisce Prevost che prima della celebrazione si reca a sorpresa sul sagrato per salutare a braccio i fedeli. "È un giorno di molta gioia" aggiunge il Pontefice ricordando l'amore dei due nuovi santi per Gesù e per i poveri. "Tutti siamo chiamati a essere santi" è l'invito di Leone. Il sole cocente sembra non scoraggiare le migliaia di pellegrini accorsi fin dalle 6 di mattina. Sono giovani, giovanissimi, ma ci sono anche tante famiglie. In prima fila siede il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E poi c'è la famiglia di Carlo Acutis, già soprannominato il patrono di Internet, morto a 15 anni per una leucemia fulminante. La madre, Antonia, visibilmente emozionata; il padre Andrea, il fratello Michele - che legge la prima lettura - e la sorella gemella Francesca, nati quattro anni dopo la morte di Carlo.
Il prefetto del Dicastero per le cause dei Santi, Marcello Semeraro, illustra la vita dei nuovi santi e chiede al Papa di procedere alla canonizzazione. Dopo la formula, un lungo e caloroso applauso si eleva in piazza San Pietro. "I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l'alto e a farne un capolavoro" è il monito di Prevost, richiamando alla mente le parole pronunciate da Giovanni Paolo II ai giovani nel 1985. Una esortazione forte "perché il rischio più grande della vita, è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio".
In una omelia intensa e ricca, il Papa delinea le figure dei due nuovi santi, il "giovane dell'inizio del Novecento" Pier Giorgio Frassati, e "un adolescente dei nostri giorni", Carlo Acutis, "tutti e due innamorati di Gesù". "Hanno coltivato l'amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici", scandisce il Papa. "Anche oggi, la vita di Pier Giorgio rappresenta una luce per la spiritualità laicale" perché "si è impegnato generosamente nella società, ha dato il suo contributo alla vita politica, si è speso con ardore al servizio dei poveri". Carlo esercitava la carità "soprattutto attraverso piccoli gesti concreti, spesso nascosti, vivendo quella che Papa Francesco ha chiamato la santità 'della porta accanto'". "Perfino quando la malattia li ha colpiti e ha stroncato le loro giovani vite (Pier Giorgio morto a 24 anni nel 1925 per una poliomielite fulminante, Carlo morto a 15 anni nel 2006 per una leucemia fulminante, ndr) nemmeno questo li ha fermati e ha impedito loro di amare, di offrirsi a Dio, di benedirlo e di pregarlo per se' e per tutti". Al termine della celebrazione, il Papa rivolge l'ennesimo appello alla pace.
"Ai governanti ripeto: ascoltate la voce della coscienza! Le apparenti vittorie ottenute con le armi, seminando morte e distruzione, sono in realtà delle sconfitte e non portano mai pace e sicurezza! Dio non vuole la guerra, vuole la pace, e sostiene chi si impegna a uscire dalla spirale dell'odio e a percorrere la via del dialogo".