Il posto più sgradito in aereo è quello di mezzo, nel quale si convive con altri passeggeri su entrambi i lati, gomito a gomito. Sui voli di breve e medio raggio la maggior parte degli aerei porta file di tre sedili, su quelli di lungo si arriva anche a quattro. Stare al centro a molti dà un senso di disagio e di soffocamento, così che i viaggiatori abituali, grazie alla maggiore esperienza, scelgono subito, al check-in elettronico, il posto corrispondente al corridoio o al finestrino; le logiche sono diverse: il finestrino è preferito d'estate, quando in giornate limpide il paesaggio è uno spettacolo; il corridoio viene scelto invece perché permette di alzarsi liberamente, senza scavalcare nessuno. In questo senso la scelta, specie su un volo intercontinentale nel quale è impossibile non doversi alzare una o più volte, si può così riassumere: preferisco disturbare o essere disturbato? Dalla risposta può uscire anche un piccolo test caratteriale.
Il posto di mezzo, al quale talvolta ci si trova costretti, è percepito come più scomodo ma non ha un trattamento economico diverso da quelli vicini. Le compagnie aeree come segnalava nei giorni scorsi il New York Times stanno affontando il tema. In tempi di estrema frammentazione delle tariffe, perché non incentivare con uno sconto il sedile-sandwich? Qualcuno negli Stati Uniti si sta orientando su scelte di questo tipo; altri il riferimento è a Frontier Airlines, basata a Denver, nota anche per la galleria di animali raffigurati sul timone di coda hanno pensato di compensare il disagio dando maggiore spazio al sedile di mezzo, che almeno così con un pollice aggiunto può diventare più comodo, e magari più appetibile agli extralarge.
Intanto, il mondo di chi prenota è fantasioso e ricco di stratagemmi. Pare che siano frequenti le coppie che prenotano non i due posti vicini, ma il finestrino e il corridoio sperando che il sedile di mezzo resti vuoto; se poi l'aereo sarà affollato e arriverà il terzo incomodo, c'è sempre la possibilità di offrirgli il cambio. Difficilmente rifiuterà. C'è anche chi ha una tale avversione al posto di mezzo da riprenotarsi se il biglietto lo consente su un volo successivo. E poi c'è chi compra due posti, compreso quello di mezzo, per garantirsi che resterà libero: «Mi costa meno rispetto a un passaggio in business», dichiara un viaggiatore abituale citato dal giornale americano. Sul quale si leggono anche le pietose scuse con le quali un passeggero, in fase di check-in o già a bordo, cerca di guadagnarsi un corridoio. Si va dal senso di claustrofobia all'offerta di denaro, dalla necessità di andare spesso in bagno al rischio di attacchi di panico. Di tutte le scuse, vere o esagerate, quella ritenuta più efficace è la minaccia di disturbi gastrointestinali.
Se il sedile di mezzo in Europa non è sottoposto a particolari condizioni tariffarie, altri invece vengono venduti più cari: sono le poltrone corrispondenti alle uscite di sicurezza, con più spazio per le gambe, che vengono vendute come «extracomfort»; l'unico onere accessorio è quello di attivarsi per aprire l'uscita di sicurezza in caso di disastro, ma questa è un'altra storia. Varie compagnie alzano il prezzo anche alle prime file di economy, quelle con la parete davanti, che specie negli aerei wide-body sono più comode. Ma ci sarebbero altri posti da vendere a prezzo inferiore, o comunque da evitare: per esempio quelli ai quali corrisponde, sul pavimento, quella fastidiosa scatola di metallo per il servizio di intrattenimento a bordo, che toglie spazio ai piedi. Oppure quelli delle ultimissime file, dove il rumore può essere più sordo e il via vai alle toilettes - o, peggio, le file che si formano - possono creare qualche tipo di disagio. Talvolta si ode anche un rumor di sciacquone.
Queste variabili sui prezzi dei biglietti fanno pensare a quanto sia cambiato, negli ultimi vent'anni, il mondo del trasporto aereo, che con i suoi modelli ha aperto la strada anche a quello ferroviario più evoluto, leggi Alta velocità. Le compagnie, superata l'epoca passiva dei monopoli, hanno capito che il profitto nasce dal riempimento, che si tratti di aerei o di treni non importa (ma anche di alberghi o di ristoranti). Internet ha aiutato e semplificato il marketing tariffario, che resta comunque una delle pratiche più complesse delle imprese di servizi. Una volta in treno c'erano prima e seconda, in aereo business ed economy.
Oggi la modulazione è molto più ampia e le classi tariffarie, anche all'interno di uno stesso segmento, sono numerose e diverse, rispecchiando logiche che, attraverso l'incrocio di alcuni dati destinazione, politiche dei concorrenti, livello di prenotazioni, distanza temporale dal viaggio puntano a un unico vero obbiettivo: vendere tutti i posti e riempire l'aereo.
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