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Addio Lega nord: Salvini chiude con il passato e lancia nuova sfida

Il Consiglio federale ha dato il via libera all'unanimità" al commissariamento degli organi della Lega nord. Commissario federale è il deputato Igor Iezzi

Addio Lega nord: Salvini chiude con il passato e lancia nuova sfida

Un evento storico per la politica italiana. Da oggi, infatti, la Lega nord, il partito nato nel 1991 dalla federazione di diversi movimenti autonomisti regionali, sostanzialmente non esiste più.

Matteo Salvini ha, infatti, avviato il processo di rifondazione della ''Lega Salvini premier'', movimento nazionale creato due anni fa e che sta conquistando sempre più consenso tra gli italiani. Il Consiglio federale del vecchio Carroccio, tenutosi nella sede di via Bellerio con la pesante assenza del fondatore Umberto Bossi, ha dato il via libera "all'unanimità" al commissariamento degli organi del movimento nordista. Commissario federale è stato nominato il deputato milanese Igor Iezzi, ex giornalista della Padania e tra i più cari amici di Salvini,

La Lega nord, di cui Bossi rimane presidente a vita, non chiuderà ufficialmente anche perché titolare del debito con lo Stato per la condanna sui rimborsi irregolari tra il 2008 e il 2010 ma, in pratica, resterà una scatola vuota. Una sorta di simbolo a testimonianza di un percorso politico lungo e talvolta difficile ma che ha lasciato profondi segni nella politica italiana.

Salvini, segretario federale della Lega Nord dal dicembre 2013, ha parallelamente dato il via a un processo di riorganizzazione della formazione che porta il suo nome al fianco della dicitura 'premier'. Un modo, questo, per sottolineare la ferrea volontà di tornare al governo dopo. Per fare ciò, l’ex ministro dell’Interno ha sviluppato un piano ben preciso: allargamento del partito, presenza sul territorio, attenzione agli elettori che si riconoscono in altri schieramenti politici e, ovviamente, il prosieguo delle battaglie portate avanti fino ad ora.

Il nuovo soggetto politico, che a breve sarà strutturato in dipartimenti tematici, entro dieci giorni avvierà un percorso di congressi locali, provinciali e regionali, lungo almeno un anno e che culminerà nel congresso nazionale. La guida del dipartimento Esteri sarò assegnata a Giancarlo Giorgetti. Una scelta, questa ben precisa e che risponde a due esigenze. Innanzitutto si vuole evidenziare come il partito sia compatto, senza distinguo di sorta. Poi, con Giorgetti, Salvini punta ad un nuovo corso in Europa, magari cercando con il passare del tempo di allontanarsi dalle posizioni sovraniste e populiste che hanno carrate rizzato la Lega nord fino ad ora. Un passo forse necessario per farsi accettare da Bruxelles . Una mossa azzardata che però potrebbe allontanare militanti ed elettori più euroscettici.

608px;">Nel corso del consiglio federale, il segretario leghista ha parlato del recente voto in Emilia-Romagna e in Calabria, soffermandosi soprattutto sul dato deludente registrato dal partito nelle grandi città della "roccaforta rossa".

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