Addio ai furbetti del rabbocco e al loro olio taroccato. Per carità, senza accusare nessuno, ma l'era di certi contenitori - quelli che possono comparire sulle tavole di bar, mense e ristoranti metà extravergine e l'altra metà «chi lo sa...» - a quanto pare è davvero finita. È arrivato il momento dello stop. A ricordarlo l'associazione agricola Coldiretti e il consorzio olivicolo Unaprol. Annunciando l'«operatività», della legge Ue 2013 bis che vieta l'uso delle oliere tradizionali negli esercizi pubblici; pena: multe fino a 8mila euro.
D'altra parte se la norma è arrivata il motivo c'è. Ovvero evitare - come gli osservatori del settore sostengono - che i contenuti delle oliere col rabbocco vengano allungati con prodotti diversi da quelli indicati. Proprio così, una questione di etichetta. Non ci potranno essere più dubbi sui contenuti. Gli oli di oliva vergini proposti nelle confezioni nei pubblici esercizi (fatti salvi gli usi di cucina e preparazione pasti) ora devono essere presentati - viene sottolineato - in contenitori etichettati conformamente alle leggi e forniti di idoneo dispositivo di chiusura, cioé il tappo anti-rabbocco. Una questione di salute. «Lo stop alle oliere taroccate nei locali pubblici - spiegano - salvaguardia un prodotto base della dieta mediterranea». E che, nonostante momenti sfavorevoli (quest'anno la produzione è scesa del 35%) rappresenta una realtà produttiva importante nel Belpaese.
Un made in Italy da proteggere, anche rispetto a certe
dinamiche di mercato. Due bottiglie su tre riempite qui - si conclude - contengono olio di oliva straniero; «per questo è importante l'applicazione delle regole di tutela della produzione nazionale approvate in parlamento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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