Addio al prof. Minsky Ha insegnato al mondo a fidarsi dei robot

Il genio che inventò l'intelligenza artificiale già negli anni '50 concepì metodi ancora oggi in uso. Fu consulente di Kubrick

di Giorgio Metta*Marvin Minsky - scomparso domenica sera a Boston all'età di 88 anni a causa di una emorragia cerebrale - è stato uno dei padri fondatori dell'intelligenza artificiale, uno scienziato eclettico che ha saputo bilanciare la tecnologia e la filosofia con una passione per i problemi più profondi della scienza. Aveva dedicato la sua vita al problema dell'intelligenza passando si fa per dire per la realizzazione del primo head mounted display, del primo microscopio confocale (che supera i limiti di quelli tradizionali e dal quale si è poi derivato quello laser utilizzato oggi), del linguaggio di programmazione grafico Logo. Aveva inoltre costruito già nel 1951 la prima rete neurale a connessioni casuali capace di apprendimento (chiamata SNARC). È ricordato soprattutto per aver coniato il termine «intelligenza artificiale» (IA) durante il convegno di Dartmouth College nel 1956 quando i computer erano ancora agli albori (insieme a un altro grande dell'IA, John McCarthy). Tra le sue teorie più influenti nel campo ricordiamo la «società della mente», secondo la quale il nostro cervello realizza i suoi comportamenti più sofisticati combinando un insieme di moduli elementari di per sé non intelligenti un insieme di soluzioni ad hoc che solo nella connessione tra loro realizzano alla fine l'intelligenza.È interessante ricordare anche il suo libro sul percettrone che alla fine degli anni Sessanta aveva generato (erroneamente) quello che poi è ricordato come l'inverno dello studio delle reti neurali. Minsky aveva dimostrato alcune limitazioni nell'apprendimento tramite certe reti neurali che i più hanno generalizzato a qualunque rete neurale. In realtà questo libro è più citato che letto. Leggendolo infatti si capisce come Minsky non avesse mai posto l'accento sui limiti delle reti neurali se non in senso molto tecnico.A dimostrazione di questo negli anni recenti si è avuta una rinascita di questi metodi. Alcuni nuovi algoritmi inventati per esempio da G. Hinton ci hanno permesso di fare passi avanti notevoli. Grazie alla disponibilità di grosse moli di dati per esempio immagini si è cominciato ad affrontare il problema del riconoscimento in maniera sistematica consentendo le prestazioni che vediamo ora nei nostri cellulari. Gli ultimi anni sono stati tutto un fiorire di soluzioni basate su quello che oggi è conosciuto come Deep Learning, che altro non è che una rivisitazione delle reti neurali di Minsky.Il mondo dell'alta tecnologia è in fermento. Google ha comprato svariate startup e alcune ditte più grosse nel campo della robotica e dell'IA. Deep Mind basata a Londra è stata acquisita per più di 500 milioni di dollari. Deep Mind ha fatto vedere metodi basati sulle reti neurali che consentono a una macchina di giocare ai videogiochi imparando in maniera autonoma semplicemente giocando, sbagliando e cercando di migliorare il punteggio nel tempo. Le ricadute di queste tecnologie sono immense. Immaginiamo un futuro dove la robotica intelligente sarà diffusa come il telefono cellulare. Avremo robot assistenti che aiutano soprattutto le fasce meno fortunate della nostra società avanzata, prendendosi cura di anziani e malati, ma anche più semplicemente consentendoci una qualità della vita più elevata. I robot ci assisteranno in fabbrica, interverranno in caso di disastro naturale e in tutte quelle situazioni dove non sarà possibile mandare l'operatore umano. La robotica intelligente sarà in agricoltura per renderla più efficiente, economica e a impatto ambientale minore. La robotica realizzerà protesi intelligenti ed esoscheletri per la riabilitazione.L'Italia potrebbe giocare un ruolo importante in questo campo dove vanta già diverse eccellenze.

Se gli investimenti in ricerca continueranno potremmo evitare di perdere questo nuovo treno tecnologico fondamentale per rimanere uno dei paesi che contano nello scenario economico mondiale.*Direttore dell'iCub Facility dell'Istituto Italiano di Tecnologia

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica