Politica

Addio tredicesima L'85 per cento finisce in bolli e tasse sulla casa

Matteo BasileMilano Il sospetto diventa certezza. La tredicesima, per i fortunati che la riceveranno, non servirà ad incrementare i consumi ma se ne andrà quasi per intero in tasse e spese obbligate. A lanciare l'allarme sono Adusbef e Federconsumatori che hanno certificato come l'85% della tanto amata ed attesa gratifica natalizia se ne andrà per colpa Imu, Tasi, bolli, rate del mutuo e altre spese. Secondo le associazioni dei consumatori su un totale di oltre 34,4 miliardi di monte tredicesime previste per questo mese di dicembre, soltanto 5,2 miliardi saranno destinati a spese «più piacevoli» e come il classico cenone di Natale, i regali o qualche viaggio. Il resto sarà necessario per coprire spese obbligate e non derogabili. Un elenco di tasse, balzelli, costi fissi e variabili da mettere i brividi. Cui vanno aggiunti gli aumenti alle tariffe già esistenti. Secondo quanto denunciato dai consumatori infatti, le tredicesime saranno impiegati dagli italiani «per pagare gli aumenti iniziati a gennaio 2015 come tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa, accise ed un'altra serie infinita di ordinari balzelli che sfiancano le famiglie e mangiano i redditi insieme alle consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare». Alla faccia dei tanto celebrati annunci del governo secondo cui la pressione fiscale è in costante discesa e la possibilità di spesa degli italiani è sempre più ampia. E invece, ecco l'ennesimo dato negativo con l'economia reale che si scontra frontalmente con quella virtuale. Secondo le previsioni, dei 34,4 miliardi di euro totali destinati alle tredicesime, 9,2 andranno ai pensionati, 9,5 ai lavoratori pubblici, 15,7 ai dipendenti privati di agricoltura, industria e terziario. Ma queste, appunto, sono soltanto previsioni. Perché a turbare i sogni natalizi dei lavoratori italiani arriva un altro studio, realizzato da Adnkronos e condotto su un campione di oltre mille aziende. Una piccola impresa su quattro potrebbe essere costretta a non pagare o a rimandare il saldo della tredicesima. Il 24% degli imprenditori interpellati infatti dichiara che non sarà in grado di onorare il pagamento della gratifica. La colpa è da ricercarsi prevalentemente, guarda un po', nella concentrazione degli adempimenti fiscali nel mese di dicembre. Un cenone amarissimo con la tredicesima quasi interamente bruciata.

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