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Adesso l'Italia scrive alla Libia: ​"Più garanzie per i migranti"

È ufficiale adesso la volontà dell'Italia di apportare delle modifiche al memorandum con la Libia sottoscritto nel 2017

Adesso l'Italia scrive alla Libia: ​"Più garanzie per i migranti"

Alle autorità libiche è stata inviata nelle scorse ore la proposta italiana di modifica al Memorandum bilaterale del 2017 per la cooperazione in campo migratorio.

A comunicarlo nelle scorse ore è stata la Farnesina con una nota. Così come si legge sull'AdnKronos, il testo inviato alle autorità di Tripoli introduce novità volte a garantire più estese tutele ai migranti, ai richiedenti asilo ed in particolare alle persone vulnerabili vittime dei traffici irregolari che attraversano la Libia e per promuovere una gestione del fenomeno migratorio nel pieno rispetto dei principi della Convenzione di Ginevra e delle altre norme di diritto internazionale sui diritti umani.

La questione relativa al memorandum ha avuto origine nello scorso mese di ottobre, quando il governo era chiamato a decidere se rinnovare o no l'accordo siglato tre anni fa, quando al Viminale sedeva Marco Minniti. Una vicenda non di poco conto e che ha portato non poche grane al presidente del consiglio Giuseppe Conte. Quest'ultimo infatti, ha dovuto mediare all'interno della maggioranza giallorossa in quanto, specialmente dall'area più a sinistra del Pd, non erano poche le voci che chiedevano la fine del patto con la Libia.

In quei giorni peraltro, era anche esploso il caso relativo a Bija, il trafficante che si è scoperto poi essere stato tra i partecipanti di alcuni vertici tra autorità italiane e libiche nel 2017, così come rivelato da un reportage su Avvenire di Nello Scavo. Un ulteriore motivo che ha spinto la parte della maggioranza giallorossa più vicina, tra le altre cose, alle Ong a chiedere la fine del memorandum.

Alla fine però, l'azione mediatrice ha avuto effetto e l'aggiunta di queste novità sono il frutto della mediazione di Conte. Sia il premier che il ministro dell'interno Luciana Lamorgese si sono impegnati, in particolare, ad evidenziare dinnanzi alle autorità libiche la vicenda relativa al rispetto dei diritti umani. Secondo il governo italiano, Tripoli si deve sforzare di più nel far fronte alle esigenze dei migranti ed evitare la formazione di centri d'accoglienza dove le persone vivono in condizioni estreme.

Per far questo, l'Italia potrebbe mettere in campo più fondi ma anche la collaborazione con le Nazioni Unite e, in particolare, con l'Unhcr. Permangono però forti dubbi circa la realizzazione concreta delle proposte avanzate dal nostro paese. A Tripoli, per via della guerra, molti centri sono stati chiusi e la sicurezza al momento non consentirebbe la costruzione di nuove strutture. Per il governo di Al Sarraj, le richieste italiane potrebbero essere viste come l'occasione giusta per chiedere al nostro esecutivo maggiori fondi e finanziamenti. Il memorandum comunque, è stato rinnovato lo scorso 2 febbraio dopo che a novembre il governo italiano ha dato il via libera.

Intanto dalla Libia si continua a partire e la pressione migratoria lungo le coste sembra sempre meno attenuata dalle attività della locale Guardia Costiera.

Proprio in questa domenica, le autorità di Tripoli hanno comunicato di non aver potuto procedere al salvaraggio di un barcone con 91 migranti a bordo per via del sovraffollamento nei propri centri.

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