"Adesso va aumentato il numero minimo di firme"

L'idea di portare a 1 milione la soglia. Piantedosi: nessuna iniziativa del governo

"Adesso va aumentato il numero minimo di firme"
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Per i referendum, fortemente voluti dal campo largo e dai sindacati, è sprofondo rosso. Un risultato al di sotto delle peggiori aspettative che fa scattare l'esultanza e l'ironia del centrodestra, ma soprattutto un invito a rivedere il meccanismo di raccolta delle firme, enormemente facilitato dal via libera alle sottoscrizioni online. «Insieme alla pretestuosità dei quesiti posti concorre al mancato raggiungimento del quorum l'ormai antico numero minimo di firme da raccogliere. Forse è giunto il momento di rivederlo al rialzo, ma non per indebolirlo, tutt'altro» dichiara il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. «Se il numero di firme è adeguato i promotori dovranno coinvolgere più soggetti e il numero più alto di firmatari corrisponderà a un maggior numero di cittadini coinvolti nella campagna referendaria».

Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, al quotidiano La Repubblica invita maggioranza e opposizione a valutare insieme i correttivi «per evitare che ci possa essere un ricorso eccessivo allo strumento del referendum, magari di ritrovarci ogni anno con venti quesiti che poi interessano a pochi, o che siano avviate raccolte di firme per quesiti chiaramente inammissibili. Si potrebbe, per esempio, immaginare di aumentare il numero delle firme richieste online e una scrematura preventiva dei quesiti sottoposti agli elettori sulla piattaforma». Anche Antonio Tajani parlando con il Tg1 sostiene che «servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi, per esempio, per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all'estero che sono tornate bianche». Maurizio Gasparri, a sua volta, fa notare che vista l'alta percentuale di referendum senza quorum «credo vada fatta una riflessione. E credo che bisognerebbe anche rivedere il tetto delle firme. In questo modo ci si adeguerebbe alla volontà reale del Paese, perché se raccogli un milione di firme vuol dire che c'è un reale radicamento di consenso, che è anche una pre-verifica. Altrimenti con 500mila firme elettroniche se ne farebbero anche 10 ogni primavera». Chi si prepara all'azione è Maurizio Lupi. «La sinistra ha voluto politicizzare questo referendum contro il governo ed è stata clamorosamente sconfitta. Gli italiani lo hanno detto con chiarezza. Non bisogna però svilire lo strumento del referendum.

Per questo Noi Moderati presenterà un ddl per alzare il tetto delle firme da 500 mila a un milione». Iniziative parlamentari, non dell'esecutivo, come chiarisce in serata il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Non c'è nessuna iniziativa concreta mirata su questo. Se ne è discusso ma non nel governo»

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