Aereo atterra in tangenziale Paura sulle nostre vacanze

Un cargo «arriva lungo» ad Orio, sfonda le barriere e invade la strada. Evitata la tragedia per miracolo

Un aereo uscito di pista e «atterrato» in mezzo alla strada, fumo, auto parcheggiate travolte, circolazione bloccata, aeroporto chiuso, paura. La scena che ieri poco prima dell'alba si è presentata agli automobilisti di passaggio accanto allo scalo di Bergamo Orio al Serio ha fatto pensare al peggio. Per fortuna l'incidente, che poteva causare una strage, si è chiuso con un bilancio privo di feriti.

Sono le 4.07. Un velivolo cargo della Dhl, un 737-400, in arrivo da Parigi Charles De Gaulle si avvicina alla pista 28 per l'atterraggio. Per cause che devono ancora essere accertate il Boeing tocca l'asfalto, ma non riesce a fermare la corsa. Forse il motivo sono le cattive condizioni meteo: Orio era sferzato da un forte temporale. L'aereo tira dritto, attraversa il prato, travolge alcune macchine nel parcheggio vicino, poi invade la strada 342 Briantea e si ferma sulla corsia della ex Statale 591 Cremasca in direzione di Bergamo. L'equipaggio del velivolo, il comandante e il primo ufficiale, sono illesi. E per un caso fortunato nessuna tra le poche auto che passano in quel momento, vista l'ora, viene investita. Il Boeing invece è seriamente danneggiato.

Le foto postate sui social dagli automobilisti nei minuti successivi sono scioccanti. Qualcuno ricorda persino che pochi giorni fa è stato rivelato che Orio era tra gli obiettivi dell'aspirante jihadista pachistano Farooq Aftab, poi espulso dall'Italia. Ma l'incidente di ieri non ha niente a che vedere con il terrorismo. Subito sono scattate le procedure di emergenza per la messa in sicurezza delle aeree interessate. L'Enac ha informato l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che ha aperto un'inchiesta tecnica e ha inviato un team investigativo. Anche la Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo relativo a «fatti non costituenti reato» e affidato al pm di turno Letizia Ruggeri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la Polaria, la Stradale, la polizia di Stato, i carabinieri, la polizia locale, la guardia di finanza e la protezione civile. Per accertarsi che non ci fossero pericoli, per gestire la viabilità e presidiare lo scalo negli attimi dell'allarme.

I disagi per i passeggeri sono stati pesanti. Anche perché l'incidente si è verificato nel bel mezzo delle partenze del primo weekend d'agosto. L'aeroporto è rimasto chiuso per più di due ore. Alcuni voli sono stati dirottati su Malpensa, molti hanno subito ritardi anche nelle ore seguenti e 15, tutti di Ryanair, sono stati cancellati. I passeggeri rimasti a terra sono circa 2.500. Ci sono stati importanti conseguenze pure sulla viabilità. La strada è stata interrotta per permettere la rimozione del cargo con una gru. Le operazioni sono cominciate intorno alle 9 e sono andate avanti almeno fino a sera. In mattinata si erano formate lunghe code di auto, con i vigili che bloccavano le vie di accesso allo scalo. Molti turisti che avevano già raggiunto la zona si sono avviati verso gli imbarchi a piedi, pur di non perdere il volo per le ferie. La situazione è migliorata quando gli automobilisti sono stati avvertiti che il «Caravaggio» era raggiungibile anche attraverso la Provinciale 115. Per quanto riguarda la Cremasca, solo dopo che l'aereo sarà stato spostato sarà possibile accertare i danni e i tempi dei lavori di ripristino. «L'Aeroporto di Bergamo - spiega Miro Radici, presidente di Sacbo, la società che gestisce Orio al Serio - costituisce un sistema collaudato di sicurezza operativa, certificato sulla base delle tecnologie più avanzate di cui sono dotate le infrastrutture di volo. Quanto accaduto non può inficiare la qualità e l'importanza degli sforzi profusi per rendere lo scalo all'avanguardia in tema di sicurezza, né tanto meno metterne in discussione la funzionalità». Mentre l'Unione nazionale consumatori ricorda ai passeggeri dei voli cancellati che in questi casi hanno diritto all'assistenza e al rimborso del biglietto oppure all'imbarco su un volo alternativo.

«In questa circostanza - sottolinea il segretario Massimiliano Dona - non è dovuta la compensazione pecuniaria, dato che la cancellazione è stata causata da circostanze eccezionali. Naturalmente c'è un limite anche all'eccezionalità dell'evento. Più ore passano da un incidente più diventa possibile anche il diritto alla compensazione».

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