Leggi il settimanale

Agente ferito, la firma di Askatasuna

Assalto alla Tav di 50 militanti a volto coperto con bombe carta. Autostrada chiusa

Agente ferito, la firma di Askatasuna
00:00 00:00

La polizia conta ancora i feriti della guerriglia No Tav, che da anni ormai prosegue a cadenze regolari in Val di Susa. In 50, tutti a volto coperto, nella notte tra domenica e lunedì hanno assaltato il cantiere della Torino-Lione alla vigilia del ventennale dello sgombero di Venaus del 2005. E stavolta a farne le spese è stato un funzionario, ferito al volto, "con il rischio che pochi centimetri lo avrebbero potuto rendere invalido", come ha denunciato Luca Pantanella, segretario generale di Torino del sindacato di polizia Fsp. Che fosse un'azione preordinata non ci sono dubbi, sono arrivati al cantiere già armati di bombe carta potenziate con chiodi e bulloni e hanno effettuato anche un lancio di pietre, pesanti fino a 5 kg, per mezzo di rudimentali catapulte, usando gli alberi come pilastri e costringendo alla chiusura dell'autostrada tra Torino e Bardonecchia per ragioni di sicurezza.

Ad agire, ancora una volta, antagonisti legati ad Askatasuna che, denuncia ancora Pantanella, "per chi ancora vuole credere che siano l'espressione della libera democrazia, ribadiamo che sono criminali che vogliono uccidere il poliziotto perché rappresenta lo Stato". Anche Antonio Gurgigno, consigliere nazionale del sindacato di polizia Sap, ha alzato la voce dopo l'ennesimo attacco, perché "siamo stufi ed esausti di vedere i nostri colleghi presi d'assalto da questi pseudo manifestanti".

Un concetto ribadito anche da Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, che sottolinea come "da anni i soliti centri sociali organizzano spedizioni punitive contro le Forze dell'ordine e nessuno ha ancora avuto il coraggio di fermarli". Proprio per questo motivo ora si chiede che vengano cambiate le regole di ingaggio, per limitare i feriti e dare maggiori strumenti di difesa agli agenti. "Riteniamo inutili gli attuali mezzi come idranti e lacrimogeni per i quali questi delinquenti sono tranquillamente addestrati e preparati. Chiediamo l'uso di proiettili di gomma", è l'appello di Pantanella, che si rivolge sarcasticamente al sindaco di Torino, ringraziandolo perché "ancora permette a questi criminali" di restare nella loro base operativa "a preparare i prossimi assalti. Anche questo ferito è da mettere in conto su tutti quelli che coprono e fanno finta di nulla giustificando la dottrina violenta di Askatasuna, giunta Comunale di Torino compresa". Chi tollera "l'esistenza di luoghi come Askatasuna, dove si addestrano alla guerriglia urbana e si pianificano assalti, si rende complice delle aggressioni nei confronti dei nostri colleghi", chiudere Askatasuna "non è una scelta politica ma un dovere di giustizia", ha affermato Pianese, al quale ha fatto eco Gurgigno, sottolineando che "Torino continua ad essere sotto scacco di questi facinorosi soggetti sotto la guida di Askatasuna, protetto da uno scellerato patto con l'amministrazione comunale".

Anche la politica ha voluto condannare quanto sta accadendo, ancora una volta, in Val di Susa, offrendo la propria solidarietà agli agenti, vittime degli "stessi volti coperti, sempre la medesima matrice eversiva di Askatasuna".

Così ha dichiarato Paola Ambrogio, senatrice piemontese di Fratelli d'Italia, per la quale questa è "criminalità organizzata" che "va estirpata con severità implacabile". Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, si è detto, invece, "perplesso" per la presenza nel corteo dell'8 dicembre di alcuni sindaci "contro un'opera voluta dallo Stato aldilà dei colori politici".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica