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Agenti russi e dossier militari: esplode la guerra delle spie

L'arresto del militare italiano e di un funzionario russo scuote la Difesa. Non è il primo episodio. In ballo segreti Nato

Agenti russi e dossier militari: esplode la guerra delle spie

Un caso di spionaggio scuote la Difesa italiana. Un capitano di fregata della Marina Militare è stato arrestato insieme a un ufficiale russo di stanza presso l'ambasciata in Italia con l'accusa di spionaggio. Secondo le prime informazioni, il militare italiano è stato fermato dopo un pedinamento una volta avvenuto lo scambio di documenti e soldi (forse 5mila euro) con l'agente di Mosca. Lo scambio sarebbe avvenuto in un parcheggio. L'operazione è stata compiuta dai Carabinieri del Ros sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma dopo una lunga attività informativa dell'Agenzia informazioni sicurezza interna e con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa. Le indiscrezioni che trapelano dalle indagini affermano che il capitano di fregata sarebbe stato in servizio preso lo Stato Maggiore della Difesa di via XX Settembre. Un elemento che è particolarmente importante anche per capire di quali documenti possa trattarsi e soprattutto per riuscire a individuare le responsabilità sul controllo del mantenimento del segreto, che ricade sull'ente in cui la persona è distaccata.

Le indagini proseguono senza sosta e la collaborazione tra Carabinieri, Marina, Difesa e Procura di Roma è totale. La questione è infatti estremamente grave. Il passaggio di documenti, specialmente se è confermato il servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, potrebbe infatti aver coinvolto dossier Nato. Questo comporterebbe un immediato allargamento della vicenda. E farebbe anche capire il motivo dell'interessamento della Russia verso i documenti posseduti dal militare: l'Alleanza atlantica è infatti coinvolta da sempre nella guerra delle spie con Mosca. E il Cremlino in questi anni ha dimostrato di essere particolarmente interessato a ciò che avviene nei comandi dei Paesi Nato. In particolare anche sul territorio italiano.

Gli altri arresti in Italia

Gli episodi in questo senso sono molti. Fatti che coinvolgono militari o civili italiani sono in realtà abbastanza risalenti nel tempo (si può fare riferimento ad alcuni casi che hanno coinvolto aziende di Trieste e La Spezia), ma episodi che hanno invece a che fare con l'Italia sono molti. E di recente sono anche venuti spesso alla luce. Soltanto quest'estate, il comando di Napoli della Nato è stato il centro di una complessa operazione di controspionaggio terminata con l'arresto di un alto ufficiale francese dislocato nella sede campana dell'Alleanza. Sempre nei pressi di Napoli, nel centro di Pomigliano d'Arco, a dicembre è venuto fuori un altro inquietante caso di sottrazione di dati sensibili che ha coinvolto persone interne a Leonardo Spa. L'accusa era di aver rubato una quantità impressionante di dati, ma non si era riusciti a capire chi ne fosse davvero il destinatario. Sempre in Campania, ma questa volta all'aeroporto di Capodichino, ad agosto del 2019 venne arrestato un dirigente della società russa Odk, controllata dalla Rostec, su mandato internazionale dell'Fbi. L'uomo è poi stato individuato come un agente dello Svr (il servizio di informazioni per l’estero russo).

Ma gli episodi legati all'Italia non si fermano qui. Il 13 agosto 2018, l'Ambasciata russa denunciò ai carabinieri della stazione romana più vicina la notizia di un furto a casa di Sergey Chuckhrov, addetto militare presso l'ambasciata. Un episodio in cui ci sono ancora delle ampie zone grigie: per esempio il fatto che Chuckhrov non fosse in casa. Chi aveva potuto accedere all'abitaizone per rilevare il furto? Sempre a Roma, un anno prima, il caso che aveva coinvolto spie russe e portoghesi. In un bar di Trastevere, la polizia italiana, avvertita dall'intelligence di Lisbona, individuò un agente portoghese che vendeva documenti Nato a un suo omologo russo. Identificati e poi rimpatriati.

Convocato l'ambasciatore

L'Ambasciata russa per ora si è limitata a confermare il fermo del funzionario. "Confermiamo il fermo il 30 marzo a Roma di un funzionario dell'ufficio dell'Addetto Militare e sono in corso le verifiche delle circostanze dell'accaduto". "Per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell'accaduto. In ogni caso - chiariscono dall'ambasciata ad AdnKronos - ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l'Italia". La Farnesina ha per ora convocato l'ambasciatore russo per chiarire la questione.

Da chiarire il coinvolgimento diretto della Federazione Russia e le eventuali implicazioni di altri agenti in Italia.

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