Quelle agenzie fiscali abbandonate dal governo E pagano i contribuenti

L’esecutivo e i partiti di maggioranza devono infatti trovare un accordo e nemmeno il consiglio dei ministri di ieri ha provveduto a risolvere questa vicenda

Quelle agenzie fiscali abbandonate dal governo E pagano i contribuenti

Non si sono ancora sbloccate le nomine dei direttori delle agenzie fiscali, ovvero Entrate, Dogane e Demanio. Il governo non ha deciso quali nomi mettere alla guida di questi importanti enti. L’esecutivo e i partiti di maggioranza devono infatti trovare un accordo e nemmeno il consiglio dei ministri di ieri ha provveduto a risolvere questa vicenda. Tutto questo ha delle ripercussioni sia nella lotta all’evasione fiscale e alle frodi, sia nella gestione dei servizi a contribuenti e imprese.

Agenzia delle Entrate

A tenere acceso il dibattito è soprattuto la nomina del numero uno delle Entrate. Attualmente il ruolo è ricoperto da Aldo Polito, il quale andrà in pensione a fine gennaio. Inoltre, questa agenzia deve fare i conti con il caso dei capo team in quanto mancano le risorse per poterli retribuire. Si tratta di funzionari che svolgono un lavoro importante per i servizi offerti alle aziende e ai contribuenti: danno il via libera alle richieste di rimborso e gestiscono le istanze di autotutela per le correzioni degli atti emessi dagli uffici.

Come riporta Il Sole 24 Ore, la struttura è in difficoltà anche per la mancanza di dirigenti. Sembrava che la fine del 2019 potesse portare buone notizie sullo sblocco dei concorsi. A novembre era stata firmata una convenzione con il ministero dell’Economia che prevedeva le assunzioni nel 2020 per molte figure professionali di due distinti concorsi. Uno era quello riavviato a 175 posti, l’altra selezione è per 150 posti destinati ad attività operative di gestione, riscossione e contenzioso e per 10 destinati ai servizi catastali. L’Agenzia delle Entrate, però, ha spiegato in una nota che il diario e la sede d’esame per lo svolgimento della prova scritta per il concorso riservato a queste 160 posizioni saranno resi noti il 15 maggio. Dopo le prove scritte, i candidati ammessi dovranno sostenere gli orali ma sarà molto difficile che i nuovi dirigenti entrino in servizio nel 2020.

Agenzia delle Dogane

Non meno importante è la questione riguardante le Dogane. L’Agenzia dovrà predisporre e gestire delle procedure condivise tra le sue strutture per affrontare la Brexit. L’obiettivo è quello di aiutare le aziende che dovranno rispettare una serie di adempimenti e vincoli sull’export, che non esistevano fino a quando il Regno Unito apparteneva all’Unione europea. Questa analisi obbliga l’esecutivo a trovare nel più breve tempo possibile un nuovo direttore.

In più la manovra di quest’anno prevede che le Dogane contribuiscano per oltre 1 miliardo di gettito al contrasto delle frodi e i Monopoli per 1,2 miliardi in più tra aumenti dei controlli sul gioco illegale e gestione dei nuovi incrementi d’imposta per slot e vincite.

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