«Sono stato aggredito e picchiato. E adesso vengo licenziato per una frase - lo ammetto: razzista - che mi è sfuggita nella concitazione. In questa storia assurda la vittima sono io». Giordano Stagnati, capotreno cremonese di 25 anni, il 23 settembre scorso era in servizio sulla linea ferroviaria Brescia-Cremona. Ha discusso con un passeggero senza biglietto, un senegalese di 23 anni, sono volati insulti reciproci e poi le botte. In un video girato con il telefonino da un'altra viaggiatrice Stagnati apostrofa lo straniero con un «negro di m...», getta dal finestrino la sua carta prepagata senza credito. Moussa Diatta spinge a terra il capotreno, che lo morde a un braccio, e gli strappa via il palmare e il Pos aziendali. Il senegalese è stato arrestato per rapina, Stagnati licenziato da Trenord.
Se lo aspettava?
«Mi aspettavo un qualche provvedimento disciplinare, ma non una misura tanto severa. Così dice la lettera di licenziamento: ha tenuto un comportamento non consono alle mansioni proprie della sua figura professionale e della nostra Azienda che Lei comunque rappresenta mentre indossa l'uniforme aziendale ed esercita funzioni di incaricato di pubblico servizio per conto di Trenord. Inoltre avrei messo a repentaglio la mia sicurezza e quella dei viaggiatori».
Il video della rissa, in cui tra l'altro lei ha la peggio, è finito su internet e molti le hanno dato del razzista.
«Mi dispiace molto per quello che è successo. Ma mi è capitata questa brutta cosa, sono stato aggredito e mi è scappata una frase sgradevole. A bocce ferme è facile per chi non ci si è trovato chiamarmi razzista. Ora so di aver sbagliato e chiedo scusa. Però chissà gli altri al mio posto cosa avrebbero fatto».
Ci saranno strumentalizzazioni...
«Io non sono iscritto ad alcun partito politico, non uso i social e non ho mai espresso opinioni contro gli stranieri».
Aveva mai avuto problemi di questo tipo?
«No. Ho sempre avuto un comportamento educato con tutti i passeggeri. Non ho mai trasceso, neppure con quelli che alzano la voce con me. Non è vero che ho usato io le mani per primo con quel ragazzo straniero. Nel mio lavoro non ho mai gridato né tanto meno alzato le mani. Anche in questo caso stavo facendo il mio dovere e lui non ha esitato ad aggredirmi».
Si è accanito su di lui perché era straniero?
«Assolutamente no. Ho chiesto il biglietto a tutto il vagone, non era certo un fatto personale. I passeggeri sprovvisti erano solo Diatta e due ragazze, cui ho fatto pagare il biglietto con la maggiorazione prevista. Sono le stesse che poi hanno postato il video, forse perché erano arrabbiate con me, aggiungendo commenti offensivi nei miei confronti. I passeggeri senza biglietto sono spesso anche gli italiani e per i molti stranieri sprovvisti ce ne sono altrettanti con l'abbonamento».
Ha avuto paura quel giorno?
«Sì. Quel ragazzo mi ha detto razzista, bastardo, italiano di m.... Mi sono sentito in pericolo, ricordate cos'è successo al capotreno Carlo Di Napoli? (una gang di latinos gli amputò quasi un braccio con un machete, ndr). Poteva andarmi molto peggio e potevo finire con più di una contusione a un polso».
Adesso cosa farà?
«Assistito dall'avvocato Massimiliano Cortellazzi, farò ricorso contro il licenziamento. Inoltre mi costituirò parte civile nel processo per rapina contro Diatta. E ho querelato per diffamazione l'autrice del filmato».
Vorrebbe continuare a lavorare a Trenord?
«Mi trovo bene in questa
azienda, mi hanno assunto a giugno di quest'anno. Vorrei tornare a lavorare. Ho superato una selezione e fatto mesi di formazione per arrivarci. Il mio è un bel lavoro, di responsabilità, anche se alcune volte è difficile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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