
Aggredito in carcere da un cugino della prima vittima. Vasile Frumuzache, la guardia giurata 32enne della società Il Globo autore di due omicidi, è stato ricoverato per ustioni di primo e secondo grado al volto. A gettargli olio bollente nel penitenziario della Dogaia, a Prato, un altro detenuto, cugino di Ana Maria Andrei, la 27enne scomparsa da Montecatini Terme il primo agosto 2004, uccisa a coltellate da Vasile. Delitto confessato durante l'interrogatorio per la morte di Denisa Maria Adas, 30 anni, strangolata, decapitata e poi data alle fiamme la notte del 15 maggio scorso. Per la Procura di Prato l'uomo potrebbe essere l'autore di altri omicidi, tanto che il pm Luca Tescaroli dispone accertamenti sui tabulati degli ultimi sette anni dell'indagato. Insomma, Vasile come Donato Bilancia, il serial killer delle prostitute condannato a 13 ergastoli per ben 17 omicidi? Le indagini dovranno stabilire i rapporti fra l'uomo e l'ambiente delle escort fra Prato e Pistoia, la zona battuta dall'assassino. Nuovi indizi portano gli inquirenti sulla pista di altri femminicidi che l'uomo non ha ancora confessato. Non solo. Pm e carabinieri starebbero valutando le dichiarazioni rese sotto interrogatorio (Ho agito da solo) per stabilire l'esistenza di complici in entrambi i delitti. La convinzione che Frumuzache non può aver fatto tutto in solitaria è forte. Lacune e omissioni nelle fasi successive ai delitti, nell'occultamento dei cadaveri, e prima ancora nell'uccisione delle due donne portano a questo. Vasile spiega che Ana Maria Andrei avrebbe tentato la fuga una volta rifiutato il rapporto sessuale. Raggiunta, l'uomo l'accoltella e poi trasporta in una zona di campagna dove, mesi dopo, getterà il corpo decapitato di Denisa. Chi l'ha aiutato a nascondere i due cadaveri? Intanto sull'aggressione subita in carcere è stata aperta un'inchiesta per accertare le responsabilità. Il pm aveva dato indicazioni di massima sorveglianza per Frumuzache, assegnato alla sezione Protetti promiscui, con detenuti a rischio per la loro incolumità. La presenza di Vasile in poche ore, però, scatena la protesta degli altri romeni detenuti nella stessa sezione. A quel punto la decisione di spostarlo in un altro reparto dov'è detenuto, per altri fatti, il cugino di Ana Maria. Approfittando di un momento favorevole l'uomo si scaglia contro Frumuzache. Ma quello che non torna agli investigatori è l'assenza di sangue nella camera del residence Ferrucci dove Denisa viene assassinata. Gli esperti del Ris non trovano tracce di sangue tantomeno segni di pulizia sia a terra che sulle pareti. Difficile nei casi di decapitazione anche se Vasile afferma di averlo fatto mettendo il cadavere in un sacco della spazzatura proprio per evitare di lasciare tracce. Operazione, secondo la scientifica, insufficiente per non lasciare evidenze ematiche. L'arma: con cosa le avrebbe mozzato la testa? Infine il movente che non convince. Denisa era giunta a Prato da Roma tre giorni prima per incontrare clienti contattati attraverso siti specializzati. Il denaro serviva anche e soprattutto per mantenere la madre rimasta a Tor Pignattara.
Perché avrebbe dovuto ricattare Vasile chiedendogli 10mila euro per il suo silenzio? Forse Denisa sapeva troppe cose sulla scomparsa, e l'omicidio, dell'escort 27enne, non a caso uccisa nella stessa zona in cui Denisa verrà poi sepolta?