Coronavirus

Via ai test rapidi nelle scuole: già isolati i primi tre contagiati

L'assessore: casi sotto controllo, più controlli nelle Rsa

Via ai test rapidi nelle scuole: già isolati i primi tre contagiati

Nel Lazio e è partito ieri lo screening con i test antigenici rapidi nelle scuole. Il primo istituto monitorato è Liceo Statale Manara di Roma, dove l'Unità di crisi Covid19 e la il Asl Roma 3 hanno dato il via ai prelievi sia per gli studenti sia per il personale docente e non. Un'attività che ha dato subito i suoi frutti ad esempio all' istituto Mattei di Cerveteri dove sono stati effettuati 466 test rapidi antigenici grazie ai quali sono stati individuati tre casi positivi. Pazienti immediatamente isolati e sottoposti al tampone molecolare sempre necessario per avere una conferma definitiva sulla eventuale positività.

«Abbiamo dato mandato alle Asl di procedere con gli screening negli istituti del loro territorio dando la priorità a quelli dove si siano registrati dei casi di positività» ha spiegato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. La situazione nella regione è sotto controllo ma i casi crescono più velocemente in alcune aree. Ieri, ha fatto sapere l'assessore, «su circa 8mila tamponi si registrano 211 casi e 3 decessi, con 73 casi a Roma». L'incremento dei nuovi positivi negli ultimi giorni è sempre sostenuto e soltanto la Campania ha registrato un numero superiore di casi, 295.

Nonostante l'incremento D'Amato rassicura: «nel Lazio nessun allarme», visto che l'indice di contagio, Rt è ancora sotto l'1, precisamente lo 0,85. E anche se crescono i casi più gravi, 41 i ricoveri in terapia intensiva, D'Amato garantisce che il Lazio è pronto ad affrontare una eventuale recrudescenza del coronavirus.

«Nella regione è stata rimodulata la rete ospedaliera per un totale di 1.127 posti letto, dei quali 866 di ricovero ordinario e 261 di terapia intensiva e semi-intensiva», ricorda l'assessore che invita ad una particolare attenzione rispetto ai pazienti fragili. «È necessario che vengano meticolosamente rispettate tutte le procedure e i protocolli operativi per l'accesso in Rsa e case di riposo», raccomanda D'Amato. Resta in piedi se la curva epidemica dovesse rialzare la testa l'ipotesi di lockdown ma soltanto in zone specifiche. No a blocchi generalizzati.

Anche per il governatore del Veneto, Luca Zaia, si deve puntare all' utilizzo «del tampone rapido come strumento dello screening scolastico». Si effettua il test antigenico a tutta la classe «ove si sia riscontrata una positività» e non si blocca la didattica per il resto della classe, poi «un secondo tampone rapido di verifica dopo una settimana», lasciando ai pediatri e ai medici di famiglia la facoltà di decidere se prescrivere o no il tampone ai loro assistiti.E intanto molti comuni della Sardegna di fronte all'aumento di casi positivi nelle scuole hanno deciso per la chiusura totale o di alcuni plessi.

Tra questi Villa San Pietro, Gonnesa, Alghero.

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