Air Berlin come Alitalia. Il governo tedesco finanzia con un prestito ponte da 150 milioni la seconda compagnia aerea del Paese, sprofondata in stato d'insolvenza. La cancelliera Angela Merkel difende la decisione spiegando che «non c'erano alternative: non si potevano piantare in asso migliaia di turisti in viaggio», ma ha aggiunto che il rischio di una ricaduta del prestito sui contribuenti è «relativamente basso». Protesta Ryanair, che grida al «complotto evidente» da parte del governo per permettere a Lufthansa di acquistare Air Berlin senza debiti. I 150 milioni pubblici assicurano il funzionamento della compagnia per circa tre mesi.
L'amministrazione controllata richiesta da Air Berlin ha altri punti in comune con le vicende italiane. Sia Alitalia che il vettore tedesco sono (erano) partecipati da Etihad, rispettivamente al 49% (dal 2014) e al 29% (dal 2011). I due investimenti (più quello nella svizzera Darwin, dalla quale si è disimpegnata di recente) sono costati cari alla compagnia di Abu Dhabi, che si stima abbia bruciato negli ultimi 5 anni almeno 2 miliardi a causa della sua espansione in Europa. Il modello voluto dal numero uno James Hogan, ora allontanato, ha dimostrato tutta la sua debolezza: acquistare quote di minoranza in società in difficoltà, nell'intento di rilanciarle, si è rivelato uno sforzo privo di risultato. Senza reali vantaggi per Etihad che ha chiuso il 2016 con una perdita record di 1,873 miliardi di dollari. Ieri Etihad ha espresso «delusione» per la procedura avviata in Air Berlin, ricordando di aver versato 250 milioni di euro aggiuntivi in aprile. Dal 2012, ultimo bilancio in attivo, Air Berlin ha accumulato 1,9 miliardi di perdite, il patrimonio si è quasi dimezzato, i passeggeri sono scesi da 35 a 29 milioni: nonostante il costo del carburante in calo. Ieri in Borsa ha perso quasi il 30%.
Lo stato prefallimentare di Air Berlin e l'intervento del governo dimostrano che anche nell'efficientissima Germania il trasporto
aereo ha i suoi problemi. Non va dimenticato, a questo proposito, il caso dell'aeroporto di Berlino, un vero scandalo, la cui apertura ora è stata spostata al 2019, sette anni dopo la prima data prevista per l'inaugurazione.
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