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Gli albergatori pagano le pensioni agli attori: tassa sulle tv negli hotel

L'imposta oscilla tra i 32 e i 181 euro annui. Gli albergatori a Renzi: "È l'ennesimo colpo al turismo"

Gli albergatori pagano le pensioni agli attori: tassa sulle tv negli hotel

Arriva una nuova imposta. E minaccia di azzoppare ulteriormente il turismo italiano. Tra qualche giorno gli albergatori inizieranno, infatti, a pagare l'imposta sulla televisione. Il balzello è stato imposto qualche mese fa dal governo Renzi e serve appunto a finanziare l’Istituto mutualistico Artisti Interpreti o Esecutori (Imaie), ovvero la collecting che gestisce i diritti connessi di artisti, interpreti o esecutori. "Manca solo che ci facciano pagare la pensione ai calciatori poi le abbiamo viste tutte - commenta Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione albergatori della provincia di Savona,, ai microfoni della Stampa - del resto molti dei nostri clienti in televisione guardano le partite di calcio".

Come spiega Berlangieri, gli albergatori già pagano alle reti televisive canoni e abbonamenti maggiorati, proprio in quanto pubblici esercizi. Le stesse reti pagano, a loro volta, diritti agli autori, ai produttori e agli interpreti/esecutori dei programmi – compresi film e simili – che trasmettono. "Dunque - si chiede - perché gli albergatori dovrebbero pagare di nuovo gli stessi diritti già pagati dalle reti? Gli albergatori ad oggi, già pagano per i televisori posseduti i diritti d’autore e i diritti ai produttori di fonogrammi. Perché aggiungere un altro onere e adempimento?". E incalza il premier Matteo Renzi: "Qualcuno può pensare che un turista scelga di soggiornare in un albergo perché così ha la possibilità di vedere un determinato film? La presenza della televisione in camera è motivazione di viaggio o soggiorno?".

In Italia il turismo genera circa il 10% del pil nazionale. E, per questo, gli albergatori chiedono al governo di trattarlo in modo serio. "Le tv in camera sono uno dei tanti servizi di ospitalità alberghiera - conclude Berlangieri - non certo un fattore di competitività o di ritorno economico diretto o indiretto".

Eppure, a seconda delle stelle e del numero di camere, gli albergatori si troveranno a pagare allo Stato una gabella che oscilla tra i 32 e i 181 euro all'anno oltre al canone Rai che, per loro, supera i mille euro all’anno.

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