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Zan ora va a scuola a lagnarsi per il flop. Ed è bufera

L'intervento di Alessandro Zan in un liceo dopo lo stop del suo ddl. Scatta l'ira di FdI

Zan ora va a scuola a lagnarsi per il flop. Ed è bufera

Alessandro Zan, pochi giorni dopo la bocciatura in Senato del suo disegno di legge, è stato invitato a parlare in un liceo di Oristano. Più che un incontro con i ragazzi, Alessandro Zan ha tenuto un vero e proprio comizio politico senza contraddittorio in una scuola superiore, come ha denunciato Fratelli d'Italia. "Dalla stampa apprendiamo che il deputato del Pd Alessandro Zan sia stato invitato a tenere una lezione, non si sa a che titolo, al liceo 'De Castro' di Oristano. Un episodio gia' di per se' grave, reso inaccettabile dal fatto che il deputato abbia utilizzato una scuola per rivolgere attacchi, senza contraddittorio, alle forze politiche che in Parlamento hanno bocciato, voglio ricordare legittimamente, la sua proposta di legge contro l'omotransfobia", ha dichiarato Wanda Ferro, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia.

Dalla cattedra della scuola sarda, Alessandro Zan ha attaccato Matteo Renzi. Oltre a parlare del suo coming out, della legge e della difesa dei diritti, infatti, Zan ha accusato il leader di Italia viva di cercare "di giustificare l'ingiustificabile. Italia Viva si è sfilata al Senato allineandosi ai sovranisti nostrani, esattamente come Forza Italia, e l'ha fatto per altre logiche. Scelta ancora più grave perché non si specula politicamente sulla vita delle persone". Quindi, Zan ha difeso la scelta della non mediazione sul ddl, sostenendo fermamente il tema dell'identità di genere davanti ai ragazzi del liceo di Oristano, in un vero e proprio comizio all'interno di una scuola.

"Chiediamo un intervento del presidente della Camera Roberto Fico in difesa dell'autonomia e della libertà di voto dei deputati che in nessun modo possono essere condizionate o minacciate. La propaganda comunista compie un salto di qualità. Prima le scuole servivano per l'indottrinamento, ora anche per attaccare chi la pensa diversamente", ha chiosato Wanda Ferro.

L'intervento di Alessandro Zan in una scuola superiore sembra non aver destato il minimo clamore, a differenza di quanto accadde quando si paventò l'ipotesi che venisse presentato il libro di Giorgia Meloni all'Istituto economico statale Antonio Maria Jaci di Messina, per altro prima che il presidente di Fratelli d'Italia venisse invitato. Quella volta si scomodò perfino l'Anpi e Nicola Fratoianni annunciò un'interrogazione parlamentare. Da luogo di libera espressione del pensiero, la scuola sembra essersi trasformata in un megafono per l'ideologia di sinistra, ma stavolta Fratelli d'Italia ha annunciato battaglia.

"Non dovrebbero esistere due pesi e due misure e questo ricordando le proteste che c’erano state circa un anno fa quando una Preside in Sicilia avrebbe voluto invitare Giorgia Meloni, che non ne era ancora al corrente, a presentare il suo libro sulla base di un progetto presentato dalla scuola", fanno sapere Paola Frassinetti ed Ella Bucalo, rispettivamente vicepresidente della Commissione Cultura e responsabile istruzione FdI e responsabile scuola FdI.

Le due esponenti sottolineano che "nel primo caso un deputato va per parlare di una sua proposta di legge peraltro appena respinta, nel secondo Giorgia Meloni avrebbe dovuto presentare il suo libro in un progetto che prevedeva che un’autore presentasse un libro. Per questo interrogheremo il ministro Bianchi per capire come si sono precisamente svolti i fatti e come mai nelle scuole si usano metodi diversi a seconda del partito al quale appartiene il parlamentare invitato".

Eppure, ora per il Pd tutto questo è normale. Anzi, addirittura "rientra nell'autonomia delle scuole ampliare l'offerta didattica approfondendo temi di attualità non solo politica ma soprattutto sociale". Almeno così sostiene il presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, esponente dem, che ha preferito incentrare la sua difesa d'ufficio ad Alessandro Zan sulla lotta contro le discriminazioni e la violenza piuttosto che su quanto detto dal suo collega contro gli avversari politici.

"Chi più competente del collega Zan per parlare di una legge che ha occupato i media e coinvolto cittadini e associazioni per settimane? E non si instaurino paralleli impropri con chi ci pubblicizza i propri libri.

Forse la destra suppone che con l'affossamento proditorio della legge debba anche calare una cortina di silenzio sull'omofobia e analoghe violenze o intolleranze, ma si rassegnino perché il tema dei diritti resterà sempre di attualità", ha detto ancora Romina Mura, sorvolando totalmente sul j'accuse a Renzi da parte di Zan durante l'incontro del liceo.

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