
RomaOggi chiede la fiducia, domani «ammanetta» la polizia. Angelino Alfano nel pomeriggio affronterà alla Camera la mozione di sfiducia individuale presentata da Sel, M5S e Lega Nord dopo gli incidenti tra forze dell'ordine e gli operai delle acciaierie di Terni. È l'ennesima volta che il titolare del Viminale si ritrova nella bufera, dopo il caso Shalabayeva, la controversa gestione dell'operazione Mare Nostrum e la guerriglia a margine della finale di Coppa Italia della scorsa stagione. Forza Italia ha annunciato che voterà la fiducia. Non così il Carroccio, che critica Angelino per aver «tradito» la polizia, con i tagli per 74 milioni di euro previsti nella legge di stabilità. Non è un caso che il voto a Montecitorio, nato dalle polemiche per gli scontri romani tra manifestanti e polizia, arrivi a metà strada tra l'anticipazione a mezzo stampa e la presentazione ufficiale ai sindacati di Ps delle nuove «regole d'ingaggio» per gli agenti. Linee guida che regolano (e limitano) l'impiego della forza in occasione dei cortei ma anche per gli altri interventi di pubblica sicurezza.
La chiave del nuovo corso è l'area di rispetto. Ossia la zona cuscinetto tra corteo e agenti, che dovrebbe impedire o ridurre al minimo il contatto fisico tra polizia e manifestanti, contenendo così anche le possibile cariche, l'uso del manganello e dei lacrimogeni. Il problema è che è possibile mantenere l'area di rispetto solo se la manifestazione non si sposta dal percorso stabilito. E spesso gli scontri nascono proprio quando spezzoni di un corteo tentano una deviazione. L'uso della forza, insomma, deve diventare un' «extrema ratio » a cui ricorrere solo dopo aver tentato con «mediazione e dialogo», e quando non vi sia alternativa per mantenere l'ordine pubblico.
E tra i mezzi di coazione fisica, più che i manganelli (che non dovrebbero più essere usati come «mezzo punitivo», e mai contro testa e parti vitali) il Viminale vorrebbe privilegiare gli idranti e i «nuovi» spray al peperoncino (ma sono previste regole d'uso anche per le pistole taser). I primi per disperdere la folla. I secondi - solo dopo che «ogni tentativo di negoziazione, mediazione o dissuasione verbale sia fallito» - vanno usati per difendersi da aggressioni contro gli agenti, riducendo comunque il rischio di uno scontro corpo a corpo, nel quale, eventualmente, si deve a ogni modo evitare «ogni forma di accanimento». L'uso della forza deve essere sempre «proporzionato al grado di resistenza o violenza» opposta agli agenti. E anche in caso di fermo, le nuove linee guida raccomandano di evitare di tenere un soggetto faccia a terra oltre «il tempo strettamente necessario», così come non deve essere «compromessa o minacciata la possibilità dell'interessato di respirare».
In attesa della presentazione «ufficiale» al Viminale, i sindacati di polizia si mantengono prudenti. Il Sap plaude alla prospettiva di potersi muovere secondo regole di ingaggio più chiare, che reclama di aver chiesto da tempo, e norme d'uso per telecamere, spray e altri strumenti in dotazione agli agenti. Ma avvisa Alfano: per fissare le nuove linee guida serve una legge, non basta certo una «circolare interna».
Qualcuno infine ricorda le parole di Giorgio Napolitano. Che proprio ieri ha paventato il rischio di un'escalation di violenze «di intensità forse mai vista prima» in Italia da parte dell'«antagonismo» e sull'onda di «contrapposizioni ideologiche».
Rilanciando le parole del Capo dello Stato, i segretari dei sindacati Siap e Anfp, Giuseppe Tiani e Lorenza La Spina, «invitano per questo tutti a evitare di infiammare oltre misura i toni del confronto sulle questioni di ordine pubblico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.