I profughi sbarcano al Sud ma si sistemano al Nord. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è stato decisamente sordo rispetto alle richieste dei governatori leghisti. Anzi ha scelto di fare esattamente il contrario. In Lombardia e Veneto infatti in sei mesi è raddoppiata la presenza dei migranti nei vari centri d'accoglienza temporanea. Nonostante le proteste dei rispettivi governatori, Roberto Maroni e Luca Zaia, Lombardia e Veneto hanno registrato un aumento esponenziale della presenza di immigrati in attesa di ottenere il riconoscimento dello status di profughi o forse di essere respinti per mancanza di requisiti. E ieri il primo a sbottare è stato proprio Maroni che si è detto d'accordo con Bagnasco sulle critiche alla comunità internazionale, ma ha poi stigmatizzato via Twitter il «governo incapace che non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia».
Ecco i dati che registrano l'aumento da febbraio al 14 agosto del 2015. In Lombardia da 5.836 presenze si passa a 11.485 ovvero il 13 per cento del totale. In Veneto numeri più contenuti ma comunque raddoppiati: da 2.494 a 6.148 ovvero il 7 per cento. Questi ultimi dati aggiornati ad agosto sono stati pubblicati dal quotidiano Il Messaggero che cita come fonte lo stesso Viminale. Colpisce che il ministro Alfano durante la consueta conferenza stampa di Ferragosto abbia invece fornito i dati aggiornati soltanto al 31 luglio. Dati che comunque confermavano lo stesso trend perché la Lombardia, con il 12 per cento di presenze sul totale, rappresentava comunque la regione che in assoluto aveva accolto più migranti in questo lasso di tempo. E colpisce ancora di più che le presenze in Lombardia in soli 14 giorni siano passate dal 12 al 13 per cento, oltre mille migranti in più.
«I dati del Viminale dimostrano quanto siano state strumentali, inopportune e in malafede le recenti polemiche sull'accoglienza dei migranti nelle Regioni del Nord - commenta l'azzurro Gregorio Fontana - Il dato che balza agli occhi è quello della Lombardia,diventata una specie di hub dell'emergenza migratoria una sorta di secondo molo di Lampedusa». Fontana denuncia come proprio la Lombardia sia «vittima dell'improvvisazione e del pressapochismo del governo».
E se è vero che la Sicilia è in testa per presenza di migranti in numeri assoluti, 14.137, è altrettanto vero che la percentuale è scesa dal 21 per cento di febbraio al 15 di agosto. È evidente che Alfano ha deciso di decongestionare l'isola. Nel Lazio le presenze diminuiscono anche in assoluto dagli 8.490 di febbraio agli 8.312 di agosto.
Fontana fa notare come «le regioni governate dal centrodestra, accusate di egoismo e scarso spirito di collaborazione» abbiano invece accolto «un numero si migranti uguale e a volte superiore a quello dei migranti accolti dalle regioni governate dal centrosinistra».
Affermazioni confermate anche dai dati delle altre regioni. Nella Liguria governata da Giovanni Toti, Fi, si passa dai 1.266 di febbraio ai 2.
450 di agosto con il solito raddoppio. Nella Puglia, governata da Michele Emiliano di centrosinistra, i migranti nello stesso lasso di tempo sono diminuiti da 5.826 a 5.702. In totale i migranti ospitati in centri di accoglienza sono 91.419.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.