Allarme bomba, evacuato il mercatino di Natale di Berlino

Berlino torna a tremare per l'incubo attentati. Nella serata di ieri la polizia tedesca ha infatti evacuato il mercatino di Natale a Breitscheidplatz a causa di «un possibile oggetto sospetto». È lo stesso luogo dove il 19 dicembre 2016 Anis Amri, un jihadista tunisino, fece un massacro, lanciandosi sulla folla con un camion e uccidendo 12 persone, tra cui una studentessa universitaria di Sulmona, la 31enne Fabrizia Di Lorenzo.

Tutto è accaduto intorno alle 21, quando il ritrovamento di una borsa (le fonti di polizia non hanno fornito ulteriori dettagli) ha spinto gli agenti a evacuare l'area, che si trova nel quartiere di Charlottenburg, proprio sotto la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, simbolo di Berlino Ovest e della Seconda guerra mondiale e anch'essa evacuata. Tutti i visitatori - come ha spiegato la stessa polizia su Twitter - hanno lasciato la zona «con calma», dando modo agli artificieri di perquisire l'area. A quanto si apprende, non sarebbe stato rinvenuto alcun esplosivo.

Inizialmente la Bild, aveva riportato la notizia dell'arresto di due islamisti: due cittadini siriani, uno proveniente dal Nord Reno-Westfalia e il secondo ricercato negli Usa per detenzione di esplosivi. Con il passare del tempo in realtà è emerso che si è trattato soltanto di un falso allarme e che le due persone sarebbero state soltanto identificate e poi rilasciate. A ingenerare l'equivoco, un errore nel nominativo di uno dei due sospetti.

Ad ogni modo, a soli quattro giorni dal Natale, l'episodio ha dimostrato come la tensione sia ancora alta in Germania. Impossibile non ripensare alla sera di tre anni fa e alla mattanza di Amri: la ferita nel cuore dei berlinesi è inevitabilmente ancora aperta. Così come lo è per la famiglia di Fabrizia, a cui fu negato ogni risarcimento dallo Stato tedesco.

Amri, che dopo aver giurato fedeltà all'Isis su Telegram uccise un camionista per rubargli l'autoarticolato e gettarsi sui passanti, svanì nel nulla.

La polizia tedesca finì nell'occhio del ciclone sia per la mancata attività di intelligence, sia per la totale impreparazione nella caccia all'uomo. Amri fu poi intercettato ed ucciso da due poliziotti italiani nella notte fra il 22 e 23 dicembre, davanti alla stazione di Sesto San Giovanni.