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Allarme: buco di 4 miliardi con l'escalation di sbarchi

Anche Padoan lo ammette: i migranti ci costeranno il doppio di quanto finora stanziato per il terremoto

Allarme: buco di 4 miliardi con l'escalation di sbarchi

I migranti costeranno poco meno dell'emergenza terremoto. Anzi, se si considerano le spese strettamente riferibili al terremoto stanziate dai vari decreti e dalla legge di Bilancio, meno di due miliardi, lo sforzo per accogliere e soccorrere i migranti sarà circa il doppio rispetto a quella per emergenza e ricostruzione post sisma: quattro miliardi di euro. Bisogna leggere un po' tra le righe delle dichiarazioni del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per capire i reali effetti economici delle due emergenze che l'Italia si ritrova ad affrontare.

È di qualche giorno fa la stima di sei miliardi relativa alle spese che nel 2017 le amministrazioni pubbliche potrebbero affrontare per l'emergenza-terremoto. Dentro c'è un po' di tutto, le risorse aggiuntive relative al 2017, per il momento, si fermano sotto i due miliardi di euro.

Ieri lo stesso ministro ha quantificato il costo delle spese straordinarie per l'emergenza migranti: circa 4 miliardi. Nel 2016 sono state 3,3 miliardi. Nel 2017 «il governo prevede» che «se gli afflussi dovessero continuare a crescere la spesa salirà a 4 miliardi. L'Italia affronterà spese straordinarie per l'immigrazione superiori allo 0,2% del Pil».

Dall'inizio dell'anno, ha spiegato Padoan, «le operazioni in mare hanno tratto in salvo oltre 160mila persone, più che in tutto il 2015. Dal 2014 sono arrivate ogni anno più di 150mila persone, più del triplo di quanto registrato nel 2013, superando di gran lunga le tendenze dell'ultimo ventennio. Ci sono rischi concreti, nel contesto geopolitico attuale - ha concluso - che il fenomeno continui a vedere una dinamica crescente anche nel 2017».

La differenza tra le spese per i migranti e quelle per il terremoto è che le prime sono inevitabili. Una volta entrati nel nostro territorio i rifugiati o migranti sono a carico dell'Italia. Nel secondo caso il governo può decidere cosa e quanto ricostruire. Ma questo il ministro non l'ha detto, anche perché le conclusioni sono facili. A fare le spese di un eventuale aumento fuori controllo delle spese per i migranti, potrebbe essere proprio l'altro capitolo delle spese straordinarie previsto dalla legge di Bilancio e digerito controvoglia dall'Unione europea, quindi proprio la ricostruzione delle infrastrutture e delle abitazioni nelle aree terremotate.

Padoan ha difeso le misure del governo. Ha quantificato l'entità della manovra in 26,7 miliardi, quindi 0,7 miliardi più del previsto. Si è assunto la responsabilità per il ritardo nella presentazione del disegno di legge di Bilancio in Parlamento. Ha detto che lo spread è aumentato sui timori di instabilità politica dell'Italia, quindi per il rischio di vittoria del No al referendum.

Poi ha espresso qualche incertezza sul fronte delle pensioni. Anche sulle coperture. «L'Ape social è completamente coperta? Mi risulta che lo sia, ma andrebbe verificato», ha spiegato. Quindi l'anticipo della pensione nella versione gratuita per le categorie disagiate ha dei costi tutti da verificare.

Proprio ieri il sottosegretario alla Presidenza Tommaso Nannicini ha diffuso delle slide che rispondono alle critiche piovute sulla manovra. Tra le novità emerse, il costo della riforma delle pensioni di Matteo Renzi: 6,8 miliardi in 3 anni (tra 2017 e 2019), 24,316 miliardi al 2026. Altro dettaglio il costo dell'Ape volontaria. La rata mensile da pagare per 20 anni potrà oscillare tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo.

Quindi il costo massimo secondo il governo sarà 16,5%.

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