Allarme costruttori. "Permessi fermi, nel 2026 salta tutto"

La Commissione paesaggio paralizzata da novembre. L'ipotesi del commissario

Allarme costruttori. "Permessi fermi, nel 2026 salta tutto"
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Crescono la preoccupazione e l'angoscia tra i costruttori milanesi davanti all'assoluta paralisi della Commissione Paesaggio. Proprio quella commissione, diretta da Giuseppe Marinoni e da Giovanni Oggioni, finita nei vari filoni delle inchieste sull'urbanistica milanese. Il vicepresidente Oggioni è stato arrestato a marzo per corruzione, depistaggio e falso, mentre per Marinoni mercoledì la Procura ha chiesto il carcere con l'accusa di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e false dichiarazioni sulle qualità personali proprie o di altri.

Attenzione: l'orizzonte temporale è il 2026 quando saranno finite le Olimpiadi invernali di Milano Cortina e i cantieri del Pnrr dovranno essere chiusi, mentre non si vedono nuovi titoli edilizi per via della paralisi dello Sportello Unico. Bisogna tenere conto, infatti, che prima che si apra effettivamente un cantiere passano circa 2/3 anni di burocrazia, ovvero di processi autorizzativi vari, tra cui anche quella paesaggistica. Prima dell'avvio delle indagini del 2022, infatti, i costruttori mentre avevano aparti dei cantieri, portavano avanti le pratiche per il successivo e così via, in modo da non doversi mai fermare. Ora che le autorizzazioni sono ferme, perchè i funzionari del SUE sono terrificati dall'apporre una qualsiasi firma, i cantieri stanno andando in esaurimento. Il piano B per loro avrebbe potuto essere quello di realizzare i grandi progetti in corso a Milano, "lavorare in conto terzi" si dice, ma sono bloccati anche quelli.

Così serpegga tra gli immobiliaristi, gli sviluppatori e i titolari di imprese edili la parola "commissariamento" per la Commissione del paesaggio, che si occupa di valutare l'impatto del nuovo edificio nel contesto urbanistico esistente e la validità della nuova morfologia in base alle regole del PGT. Da quando i membri della Paesaggistica si sono dimessi ad aprile, il Comune di Milano ha conferito alla Città metropolitana queste funzioni. Peccato che finora la commissione non abbia rilasciato alcun parere se non su questioni banali come una porte finestre e aperture, non certo sui progetti edilizi. Nel momento in cui la commissione non lavora, bloccando quindi l'iter del procedimento edilizio il singolo operatore può chiedere alla Regione il commissariamento ad acta su quella particolare pratica. Il 15 luglio scadevano i termini per la presentazione delle candidature per la costituzione della nuova Commissione, oggi si dovrebbe sapere quanti hanno fatto domanda.

In questo clima quello che potrebbe accadere, e che è il grande auspicio dei costruttori, è che il Comune decidesse di fare a meno della commissione trasferendo le competenze ai suoi uffici, come anche previsto dalla legge e dal regolamento edilizio vigente del Comune di Milano si eviterebbe l'esternalizzazione dei pareri, che, come si è visto, ha causato conflitti di interessi,

corruzione, induzioni indebita, e uno sviluppo urbanistico "ombra".

Nel caso in cui fossero necessari pareri paesaggistici, ovvero pareri sui vincoli del paesaggio, la pratica potrebbe andare direttamnete in Sovrintendenza.

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