Allarme su Veneto Banca: "È la Lehman Brothers d'Italia"

Non solo Banca Etruria, Carichieti, Banca Marche e Cassa di risparmio di Ferrara. L'attenzione dei risparmiatori ora si sposta su Veneto Banca, che qualcuno ha già definito "la Lehman Brothers del Veneto".

All'incontro dei soci, racconta il Gazzettino, c'era anche Vitale De Bortoli, direttore di sede per 22 anni e socio dal 1964, oltre che membro del cda dal 1997 al 2006. "Avevo denunciato a Bankitalia e Consob alcune irregolarità che hanno portato a quando sta avvenendo ora", racconta, "Tra i meccanismi che non funzionavano c’era il sistema dell'accumulo di deleghe da spendere durante le assemblee in sede elettorale: c'era chi arrivava con mucchi di deleghe mentre, oltre al proprio voto, c'era la possibilità di esprimerne solo un altro".

Tutto documentato con registrazioni e "15 pagine di verbale". "E ora a Roma sono in corso verifiche", dice De Bortoli, che ha iniziato la sua battaglia nel 2006, "E quelle verifiche della Banca d'Italia sono arrivate troppo tardi. Mentre la Consob, dopo la mia segnalazione, ha risposto che, non essendo la banca quotata, non poteva intervenire. Veneto Banca oggi è la Lehman Brothers montebellunese. Il problema è che le azioni di Veneto Banca erano sopravvalutate.

Ora dobbiamo cercare di abbattere il muro di gomma che il cda oppone alle nostre richieste di informazioni per avere più dati e più trasparenza. Il problema non sarà la trasformazione in spa, ma la quotazione: dobbiamo arrivare preparati perché si entrerà nella finanza comportamentale".