Scende il numero dei nuovi positivi ma quello delle vittime continua ad essere intollerabilmente alto: 316 in un giorno. E sale anche il numero dei medici deceduti: 358 in totale dall'inizio della pandemia. Sono 8.864 i contagiati in 24 ore ma va sottolineato che, come sempre accade nei fine settimana, i tamponi molecolari e antigenici eseguiti sono soltanto 146.728. Con meno tamponi il tasso di positività inevitabilmente sale al 6 per cento. In calo il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva: meno 67 per un totale di 3.244. Molti se si pensa che quando si riaprì lo scorso anno a metà giugno i posti letto occupati da pazienti Covid erano 200. Gli ingressi giornalieri sono stati 141. Nei reparti ordinari sono ricoverate 23.742 persone, in aumento di 94 rispetto a due giorni fa.
Per gli esperti sono le varianti a frenare la discesa della curva epidemica. La scorsa settimana era stato il direttore del dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ad evidenziare come ci sia una «questione varianti» che rende ancora più complessa la lotta al coronavirus. Proprio per questo il ministero e l'Istituto Superiore di Sanità condurranno sulle varianti un'indagine «lampo» (per quanto sia possibile definirla tale con i tempi richiesti dalla scienza).
La mutazioni del virus «sono un punto cruciale, fanno sì che l'epidemia scenda così poco nonostante misure importanti prese in questi mesi. Del resto la variante inglese, che praticamente ormai è il nostro virus ha una trasmissibilità del 50 per cento superiore al ceppo precedente», spiega Rezza.
Dunque il ministero ha emanato una circolare per sollecitare le regioni, i loro laboratori, a raccogliere e sequenziare oggi i campioni, inviandoli all'Istituto Superiore di Sanità entro il 29 aprile alle 12. «Al fine di stimare la diffusione delle varianti - è scritto nella circolare- è stata disegnata un'indagine rapida che prenderà in considerazione i campioni notificati il 20 aprile 2021, corrispondenti a prime infezioni, da analizzare tramite sequenziamento genomico».
La ricerca coordinata dall'Iss con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute - sonderà la prevalenza delle varianti che suscitano maggiore preoccupazione, le cosiddette Voc (Variant of concern), ossia quelle britannica (lineage B.1.1.7), brasiliana (P.1) e sudafricana (B.1.351). Ma l'indagine non si limiterà queste tre varianti più note ma verrà allargata anche alle altre varianti cosiddette Voi (Variant of interest), cioè una nuova variante brasiliana (P.2) e la nigeriana (B.1.525) con la finalità di «identificare, tra i campioni con risultato positivo per Sars-CoV-2 in Rt-Pcr, possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti» in Italia.
Con la collaborazione della Fondazione B. Kessler verrà scelto un campione «in maniera casuale» fra i positivi, garantendo se possibile «una rappresentatività geografica e per fasce di età».
L'indagine prenderà in considerazione 4 macro-aree: Nord Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia), Nord Est (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.