Via all'occupazione di Gaza City. "Sarà nostra con o senza accordi"

Operazione iniziata. Netanyahu ordina negoziati per gli ostaggi: "Avanti anche se ci sarà l'intesa sulla tregua". Sos Onu. I media: "Civili l'83% delle vittime". Smentita Idf

Via all'occupazione di Gaza City. "Sarà nostra con o senza accordi"
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"Abbiamo avviato le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia" di Gaza City. Il portavoce dell'Idf, il generale Effie Defrin, conferma che l'esercito dello Stato ebraico ha dato il via all'invasione terrestre della città dell'enclave palestinese. Pesanti bombardamenti ci sono stati durante la notte di ieri, si teme una catastrofe umanitaria. E fa scalpore un'inchiesta del Guardian secondo cui l'83% dei morti nella Striscia sono civili, smentita subito dall'Idf che replica: "I dati sono errati". Tel Aviv, intanto, non si ferma. Mercoledì, Tsahal ha richiamato 60mila riservisti e negli ultimi giorni ha iniziato a operare nelle aree di Jabalia e Zaytoun, nonostante la condanna internazionale. L'arruolamento di decine di migliaia di riservisti richiederà probabilmente settimane, dando tempo ai mediatori di tentare di colmare le lacune relative alla nuova proposta di cessate il fuoco temporaneo che Hamas ha accettato, ma alla quale il governo israeliano deve ancora rispondere. Si prevede che l'operazione di Gaza City sarà estremamente complessa. L'esercito dello Stato ebraico ha già preso il controllo di circa il 75% della Striscia. Il piano di occupazione è stato approvato, nonostante molti dei più stretti alleati di Israele abbiano esortato il governo a riconsiderarlo. Netanyahu è sotto pressione da parte di alcuni membri di estrema destra della sua coalizione affinché rifiuti un cessate il fuoco temporaneo e continui invece la guerra e persegua l'annessione del territorio.

Negli ultimi dieci giorni, i carri armati israeliani si sono avvicinati alla densamente popolata Gaza City. I funzionari di Tel Aviv hanno affermato che sarebbero stati diramati avvisi di evacuazione ai palestinesi prima dell'arrivo dei militari. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha rinnovato l'appello per un cessate il fuoco immediato "per evitare la morte e la distruzione". Il progetto di conquistare Gaza City e sfollare la sua popolazione ha suscitato allarme tra gli alleati occidentali di Israele, che chiedono sempre più spesso a Netanyahu di porre fine alla guerra. Ma gli Stati Uniti, il suo sostenitore più importante, non sono stati critici. Trump ha dichiarato: "Vedremo il ritorno degli ostaggi rimasti solo quando Hamas sarà affrontato e distrutto!". Netanyahu ha spiegato di voler "accorciare i tempi" per la conquista di quelle che ha descritto come "le ultime roccaforti del terrore" a Gaza. Hamas, invece, ha accusato il leader israeliano di continuare una "guerra brutale contro civili innocenti" e ha criticato quello che ha definito il suo "disprezzo" per la nuova proposta di tregua. Bibi ha ordinato di riprendere i colloqui per la liberazione degli ostaggi ma ha rincarato la dose e chiarito che, anche se Hamas ha accettato l'accordo, Israele prenderà comunque il controllo di Gaza.

Le famiglie degli ostaggi dal canto loro sono disperate ed esortano il governo ad accettare l'offerta che libererebbe 10 prigionieri ancora in vita. "C'è un patto sul tavolo che può salvare i sequestrati e riportare indietro quelli deceduti per una degna sepoltura. La guerra ha perso ogni senso", ha sottolineato Zamir Haimi, zio di Tal, il cui corpo è stato condotto dai terroristi a Gaza dopo essere stato ucciso durante l'attacco del 7 ottobre. Mentre Bar Goddard, figlia di Meni, ammazzato anche lui il 7 ottobre e i cui resti sono conservati nella Striscia, ha denunciato: "Chi ha scelto, da tre giorni, di non rispondere a un'intesa che il governo ha già approvato, ha essenzialmente scelto di sacrificare gli ostaggi".

Anche sul fronte Cisgiordania la comunità internazionale si fa sentire. Ventuno Paesi hanno firmato un documento congiunto di condanna del piano di insediamenti israeliani, definendolo "inaccettabile" e "una violazione del diritto".

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