Minacciato di morte il questore anti-Cocco

Il Cocoricò di Riccione rischia di non essere più riaperto. Ma il sindaco finanzia chi contesta la chiusura del locale

Cocoricò, foto d'archivio
Cocoricò, foto d'archivio

nostro inviato a Rimini

Può anche darsi che lo sia sempre stato, ma ora più che mai la chiusura per quattro mesi del Cocoricò assume i toni di un caso politico. A una settimana dal blitz della polizia che sigillò la discoteca di Riccione, emergono i retroscena di una vicenda sempre più contorta.

Il sindaco della cittadina, Renata Tosi, il giorno dopo lo stop alla musica del «Cocco», su Repubblica esultò per la decisione «esemplare» adottata dalla questura di Rimini. Le cinquanta sfumature di Renata però cozzano col fatto che mentre si compiace per il fatto che la discoteca più importante del territorio sia stata chiusa in piena stagione estiva, la sua giunta di destra destini 85.400 euro alla radio di sinistra Radio Deejay , emittente del gruppo Espresso , concedendogli gratuitamente l'occupazione di piazzale Roma per la Deejay Square . Oltre a questo il direttore radical chic della radio, Pasquale Di Molfetta, cioè Linus , che al Giornale rifiuta «di ripetere sempre le stesse cose», ma che invece è sempre disponibile anche lui con Repubblica , ha una visione diametralmente opposta a quella del sindaco sui guai del Cocoricò, definendo la chiusura del locale dopo la morte del 16enne «un contentino inevitabile per placare l'opinione pubblica». Insomma, da una parte il primo cittadino affonda il «Cocco» ribadendo pieno sostegno alla decisione del questore, e dall'altra finanzia senza batter ciglio la radio del gruppo De Benedetti, solidale con la Piramide.

Ma le contraddizioni non si finiscono qui. C'è l'enigmatico rapporto col 41enne romano Fabrizio De Meis, ex amministratore del Cocoricò, attorno al quale ruota una galassia di altri locali e società e di amici potenti della Capitale, tra cui l'ex patron della Lazio Claudio Lotito. Un sistema di affari articolato che va dalle partecipazioni all'Aquafan al Rimini Calcio, del quale De Meis è presidente. Dopo avergli affidato a febbraio la riqualifica della zona del Marano, un tratto di spiaggia dove da questa estate è sorto il «Cocoricò beach», il sindaco Tosi ha definito la serrata della discoteca «il provvedimento che avevamo auspicato». E De Meis le fa capire che se la punizione non verrà ridimensionata al più presto, non solo il locale chiuderà per sempre, ma il gruppo Cocoricò potrebbe decidere, dopo 26 anni, di lasciare Riccione per trasferirsi a Ibiza da dove ha già ricevuto una proposta, portando via a questo paesello di 35mila abitanti un business enorme ricavato da quel mezzo milione di visitatori che ogni anno scelgono il tempio della techno.

Intanto il clima si fa sempre più teso. Il questore di Rimini, Maurizio Improta, ha ricevuto una cinquantina di minacce di morte che proprio De Meis giudica «inqualificabili ed inaccettabili»: «Se certi gravissimi episodi si dovessero ripetere potremmo anche valutare di non riaprire mai più il Cocoricò, a prescindere dall'esito dei ricorsi». Martedì prossimo proprio al «Cocco» si terrà un dibattito sulla droga con la collaborazione della comunità di San Patrignano e a cui prenderanno parte noti deejay.

Con o senza Cocoricò lo sballo in Riviera non si ferma. Due giorni fa 12 ragazzini sono stati denunciati per droga e due ragazze sono finite in ospedale in coma etilico. I market asiatici vendono alcolici ai minorenni fino alle 3 di notte nascondendo la vodka nelle bottigliette d'acqua. I ragazzi sono già cotti dal primo pomeriggio, seduti ai chiringuito sulla spiaggia con in mano il terzo mojito.

I titolari dei locali notturni si sentono braccati. «Ci hanno fatto chiudere una sera perché i vigili hanno scambiato un annuncio al microfono, per la vocalist .

Ti fanno passare la voglia», dice Claudio Tamburini del Mojito di Riccione. Multa per il gestore del Beky Bay di Bellaria per aver venduto alcolici a un minore. A giugno era stato chiuso trenta giorni per droga il Coconuts di Rimini. E c'è chi pensa a mollare tutto dopo la stagione.

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