Almasri, i pm ci riprovano: indagata la Bartolozzi

La capo di gabinetto del ministro nel mirino per falsa testimonianza. Nordio la difende: "Ha sempre agito nella massima correttezza"

Almasri, i pm ci riprovano: indagata la Bartolozzi
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Se non ci lasciate processare i ministri, noi processeremo chi ha lavorato per loro. La Procura della Repubblica di Roma fa irruzione con millimetrica precisione nell'iter parlamentare per il caso Almasri e alla vigilia della seduta che a Montecitorio avvia il dibattito sulla autorizzazione a procedere contro i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano i pm guidati dal procuratore Francesco Lo Voi fanno sapere di avere iscritto nel registro degli indagati Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto al ministero della Giustizia. La Bartolozzi è l'alto funzionario che ha seguito passo per passo, nelle ore complicate del gennaio scorso, la vicenda nata dall'arresto a Torino del generale libico Osama Almasri e terminata con la sua consegna al governo libico anziché alla Corte dell'Aja. I pm romani indagano la Bartolozzi per falsa testimonianza, accusandola di avere mentito quando venne interrogata dal tribunale dei ministri nel corso dell'istruttoria che oltre a Nordio, Piantedosi e Mantovano vedeva indagata anche la premier Giorgia Meloni: l'unica per la quale alla fine i pm hanno chiesto l'archiviazione.

Che la Bartolozzi fosse nel mirino della magistratura romana lo si era capito già quando il tribunale dei ministri, nella richiesta di autorizzazione a procedere contro i tre membri del governo inviata alla Camera, la accusava esplicitamente di avere reso una testimonianza "sotto diversi profili inattendibile, e anzi mendace" quando era stata interrogata il 31 marzo scorso e aveva fornito una spiegazione dell'iter che secondo lei dimostrava la regolarità del comportamento del governo. Meno prevedibile era che la Procura di Roma raccogliesse l'assist del tribunale e facesse scattare l'impeachment della Bartolozzi poche ore prima del cruciale appuntamento di questa mattina: la riunione della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che vedrà il relatore, il pd Federico Gianassi, presentare la sua relazione introduttiva. È la giornata in cui il dibattito parlamentare entra nel vivo, con la Giunta già pronta a spaccarsi: Gianassi e tutta la minoranza si preparano a proporre il via libera al processo contro i tre esponenti del governo, ma il centrodestra risponderà facendo barricate, e rifiutando l'autorizzazione a procedere avendo Nordio e i suoi colleghi agito "nell'interesse superiore dello Stato".

La Procura di Roma sa bene che andrà a finire così, con la sua richiesta respinta a maggioranza sia dalla Giunta che poi dall'aula di Montecitorio. E reagisce con la mossa che punta a aggirare il "no" della Camera e a celebrare comunque un processo per il caso Almasri (quello che con un po' di enfasi il deputato Avs Angelo Bonelli definisce dice "il Watergate italiano"). L'escamotage è processare comunque la Bartolozzi, che non è protetta dall'immunità ministeriale, trasformando il processo a suo carico in un processo indiretto contro l'intero governo. Anche l'imputazione che le viene contestata fa parte di questa tattica: se fosse stata accusata degli stessi reati attribuiti ai membri del governo - peculato, favoreggiamento, rifiuto di atti d'ufficio - l'immunità si sarebbe estesa anche a lei per connessione. Invece contestandole la falsa testimonianza i pm creano le condizioni per portarla sul banco degli imputati anche se la Camera certificasse che l'intera vicenda è stata gestita nel nome dell'interesse nazionale.

Di certo c'è che il governo non ha alcuna intenzione di abbandonare la Bartolozzi al suo destino lasciando che faccia da capro espiatorio.

Ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso "piena" e "incondizionata" solidarietà al suo capo di gabinetto: "La dottoressa Giusi Bartolozzi, infatti, ha sempre agito nella massima correttezza e lealtà, informandomi tempestivamente ed esaurientemente delle varie fasi della vicenda Almasri e di tutti gli aspetti ad essa relativi. Sulla base di questi - ha chiosato - ho fondato le mie valutazioni", ha fatto sapere il ministro.

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