Paola FucilieriMilano I carabinieri concordano: il termine «martelletto frangicristallo», per chi non sappia davvero di cosa si tratta, non rende per niente l'idea di oltre un chilo di ferro con un'estremità a forma di lancia appuntita e l'altra con le fattezze di una piccola ascia. Un'arma vera e propria (può spaccare i vetri e sfondare le porte dei treni, ndr) quella che sabato sera un romeno 32enne pluripregiudicato (ha precedenti per furto e reati contro la persona) ha scagliato, contro la testa di una studentessa universitaria pendolare di origine bergamasca che, intorno alle 22.30, su quel convoglio stava raggiungendo Milano. Mentre il balordo, salito a Treviglio (Bg) proprio insieme alla ragazza, dopo quel colpo mordi e fuggi - con la borsa della poverina e uno smilzo bottino di 15 euro, un cellulare e una patente - è sceso in fretta alla stazione successiva, quella di Cassano d'Adda (Mi), la vittima - che ha perso molto sangue per una grossa frattura alla scatola cranica - è riuscita a farsi raggiungere dai soccorsi alla fermata dopo Cassano, quella di Pioltello. Da lì, in ambulanza, è stata poi portata d'urgenza e operata all'ospedale San Raffaele di Milano. Dopo un delicato intervento si trova in prognosi riservata (se la caverà), ma è stata proprio lei, prima di finire in camera operatoria, a descrivere l'aggressore. Che è stato individuato dai carabinieri di Cassano d'Adda e arrestato. Oggi sarà interrogato nel carcere di San Vittore dal gip che dovrà decidere se convalidare o meno l'arresto per rapina e lesioni gravissime. Ma almeno su questo si spera che la decisione sia scontata.«Quando la ragazza è scesa dal treno a Pioltello, dopo che il conducente di Trenord ci aveva avvisato dell'accaduto - spiegano i carabinieri - prima di salire sull'ambulanza che l'avrebbe portata in ospedale, la vittima ci ha rivelato tre dettagli diventati poi fondamentali: il suo assalitore, che l'aveva aggredita alle spalle, indossava un cappellino da baseball completamente giallo, era quasi sicuramente straniero e non era più alto di un metro e 70 centimetri».Il romeno, dopo essersi liberato del vistoso cappellino, abbandonato sulle rive dell'Adda, sceso dal treno in realtà non era fuggito molto lontano. Si era nascosto infatti in una zona della stazione ferroviaria di Cassano d'Adda chiusa al traffico per dei lavori in corso. I militari lo hanno riconosciuto e individuato anche grazie ai filmati delle telecamere della stazione di Treviglio. Che lo avevano immortalano mentre saliva su un convoglio diretto a Milano e con addosso gli stessi abiti con i quali poi è stato poi catturato. Lui però si dice innocente, e giura di non essersi mai mosso ddal luogo dove è stato fermato.
«Naturalmente, una volta rintracciato e bloccato, il malvivente si era già disfatto di parte della refurtiva e ha continuato a insistere di non essersi mai mosso da lì e di non avere alcuna responsabilità in quello che era accaduto. Il martello usato contro la ragazza lo abbiamo trovato abbandonato in una carrozza del treno, dove il romeno lo aveva lasciato prima di scendere» concludono i militari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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