U n altro ristorante? A Milano? Confessiamo che alle volte non sentiamo il bisogno dell'ennesima insegna. A meno che non sia necessaria. A meno che non sia qualcosa di differente, di Altriménti.
Si chiama così il ristorante aperto pochi mesi fa dal rampante chef Eugenio Boer (quello che distilla un genio surrealista nell'eponimo in via Mercalli, sempre a Milano), dal suo giovane vecchio maître, il polacco Damian Piotr Janczara, e da due ammiratori storici di Eugenio, in via Monte Bianco, non lontano dalle nuove suggestioni elettriche di CityLife ma in un angolo contegnoso e tutto sommato anonimo di Milano.
Altriménti è un luogo necessario, anche se è difficile spiegare esattamente perché. La cucina non è quella gestuale che vuole stupire, ma è nitida e lineare. L'idea del menu - rimescolare le carte dividendo i piatti in carne, pesce e verdure - è interessante ma non così rivoluzionaria. L'ambientazione è elegante e grafica senza eccessi mozzafiato. I prezzi sono tutt'al più onesti.
E allora? Perché Altriménti ci è piaciuto tanto? Perché noi da anni frequentiamo l'alta cucina con l'ossessione che la civiltà gastronomica di una città o di un Paese si legga con la cucina media, quella alla portata di tutti sia da un punto di vista finanziario che da un punto di vista «ideologico». E in questo posto tutto è mediamente perfetto e perfettamente medio, nel senso più «alto» di questa parola. Si sta bene, ci si diverte, si mangia bene senza intellettualismi o virtuosismi.
Tre piatti da ricordare: Carota, nocciola e olive taggiasche (esaltante e tutt'altro che francescano, come potrebbe apparire); Agnolotti, fegato alla veneziana, consommé speziato; Faraona, cavoletti di Bruxelles e melograno.
Milano ha un nuovo valore aggiunto. Credeteci. Altriménti ci arrabbiamo.
Altriménti, via Monte Bianco 2A, Milano. tel. 0282778751. Chiuso il sabato a pranzo e tutto il lunedì.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.