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Un altro afroamericano ucciso dalla polizia. Due notti di scontri e arresti a Minneapolis

E in California un giudice annulla il divieto di vendere armi d'assalto

Un altro afroamericano ucciso dalla polizia. Due notti di scontri e arresti a Minneapolis

Riesplode la tensione a Minneapolis: per la seconda notte consecutiva la città è diventata ostaggio di saccheggi e vandalismo dopo l'uccisione di un afroamericano, Winston Boogie Smith, in uno scontro a fuoco avvenuto venerdì notte con gli agenti di una squadra degli U.S. Marshals, una forza di polizia federale con compiti penitenziari. Secondo le autorità, gli agenti stavano cercando di arrestare Smith per possesso illegale di un'arma da fuoco: l'uomo, che si trovava all'interno di un'automobile parcheggiata, aveva estratto una pistola e sparato un colpo contro gli agenti, che avevano reagito al fuoco uccidendolo. Nelle due notti successive alla morte di Smith, le proteste sono presto degenerate: cassonetti dell'immondizia sono stati dati alle fiamme e diversi negozi sono stati saccheggiati. La polizia ha arrestato nove persone con le accuse di rivolta, aggressione, incendio doloso e danni alla proprietà.

Minneapolis è diventata la città simbolo delle tensioni razziali che attraversano gli Stati Uniti in seguito alla morte, un anno fa, dell'afroamericano George Floyd, ucciso da un poliziotto che gli aveva premuto il ginocchio sul collo. Familiari e amici hanno descritto il 32enne come una persona spesso fermata dalla polizia, chiedendo trasparenza nelle indagini. Immagini delle manifestazioni mostrano cassonetti incendiati nelle strade e file di poliziotti schierati. È stata la seconda notte consecutiva di proteste, in risposta all'uccisione avvenuta giovedì nel quartiere Uptown. Le autorità hanno dichiarato che Smith era anche ricercato.

La polemica sulle armi da fuoco comunque continua a scatenare polemiche. E in California un giudice federale ha definito incostituzionale il divieto delle armi automatiche che è in vigore da 30 anninello Stato. Secondo il giudice distrettuale di San Diego, Roger Benitez, le autorità democratiche dello stato abusano del loro potere e violano il secondo emendamento vietando «armi d'assalto che non sono solo bazooka o mitragliatori, armi pericolose e solo per uso militari, ma anche fucili moderni, popolari ed ordinari».

Il giudice si riferisce all'Ar-15, il fucile automatico che compare spesso nelle stragi americane e al «coltello militare svizzero, che va bene a casa ed in battaglia». Pur dichiarando così incostituzionale il bando, il giudice ha fissato 30 giorni di tempo per l'entrata in vigore della sua sentenza, dando così la possibilità alla California di presentare appello.

Per il governatore Gavin Newsom il paragone con il coltello svizzero «mina la credibilità dell'intera sentenza ed è uno schiaffo alle famiglie che hanno perso un loro caro a causa di queste armi».

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