Elezioni Politiche 2018

Un altro candidato grillino finisce nella bufera

Un suo rivale nel collegio di Manfredonia-Cerignola nei giorni scorsi l'ha accusato di aver venduto cd falsi e playstation truccate. Antonio Tasso si difende: "Mai condannato"

Un altro candidato grillino finisce nella bufera

Nuove polemiche in casa 5 Stelle. Antonio Tasso, candidato per il Movimento che fa capo a Di Maio nel collegio Manfredonia-Cerignola, è stato attaccato perché avrebbe nascosto una condanna. Lui si difende con un video pubblicato su Facebook: "Mentre sono impegnato in questa campagna elettorale mi giungono notizie di attacchi di bassa lega dal candidato di centrosinistra Michele Bordo. In risposta, amici cittadini, a voi che siete gli unici a cui devo delle spiegazioni, dico che per potermi candidare nel Movimento 5 Stelle, oltre al curriculum, ho inviato il casellario giudiziale, il certificato dei carichi pendenti e il certificato ex articolo 335 che serve per verificare l’esistenza di denunce o indagini. Tutti questi certificati sono risultati puliti". Tasso ammette che "una denuncia ci fu, circa 20 anni fa se non ricordo male, tra il 1999 e il 2000".

E aggiunge: "Mi sono difeso come era mia diritto in quell’occasione e non ci fu nessuna condanna né amministrativa né penale e il caso è stato archiviato". Poi prosegue: "Se dovessi vergognarmi per una denuncia che non ha sortito effetti, allora i politici potenti e arroganti che adesso mi attaccano e quelli che sono imputati dovrebbero sparire per sempre dalla scena politica per tutti i danni che hanno causato".

L'esponente del centrosinistra accusa Tasso di aver venduto cd falsi e playstation truccate. Repubblica riferisce che c'è una sentenza di condanna di primo grado (16 gennaio del 2008), ma l'accusa di aver venduto i cd senza marchio Siae è caduta perché il fatto non susssiste e Tasso è stato condannato per la "residua imputazione a mesi sei di reclusione e 2 mila euro di multa. Pena sospesa e non menzione. Dopo aver presentato richiesta di appello il processo si è concluso con la prescrizione.

Finito al centro della bufera mediatica dopo le accuse contro di lui, Tasso commenta così: "Ho un passato da commerciante di videogames, ma se arrivano a questo punto vuol dire che sono alla frutta".

Luigi Di Maio ha fatto sapere che Tasso si è potuto candidare con il Movimento 5 Stelle perché il suo certificato penale è pulito, non ha carichi pendenti e il suo 335 risulta nullo. "Pertanto risultava candidabile - ha continuato - peccato che dieci anni fa Tasso sia stato coinvolto in un processo, perchè avrebbe masterizzato dei Cd-Rom. Il processo è arrivato solo alla condanna in primo grado e poi è andato in prescrizione. Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e prima che esistesse il Movimento stesso. Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio".

Per questa ragione è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui Di Maio ha proposto l'espulsione.

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