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"Altro che patrimoniale": il piano della Lega contro la "bomba sociale"

L'allarme di Riccardo Molinari: "Le stime dicono che i lavoratori dipendenti che perderanno il lavoro con lo sblocco dei licenziamenti saranno un milione"

"Altro che patrimoniale": il piano della Lega contro la "bomba sociale"

Mentre la sinistra continua a pensare a nuove tasse, fino ad arrivare a proporre la solita patrimoniale o addirittura l'adozione di un'imposta di successione per garantire una sorta di "dote" ai diciottenni, la Lega rilancia ancora una volta la Flat tax, nel tentativo di evitare la cosiddetta "bomba sociale".

Niente tasse sul patrimonio

"Non ci devono essere tasse sul patrimonio, non siamo in una situazione in cui si possa pensare di aumentare la pressione fiscale", ha dichiarato con decisione il presidente del Carroccio alla Camera dei Deputati Riccardo Molinari nel corso della quinta giornata della scuola di formazione politica della Lega dedicata al fisco. "La Lega ha una proposta, quella della Flat tax al 15%", ha aggiunto, come riportato da Il Giorno.

Molinari ha spiegato che il suo partito è consapevole del fatto che le altre forze che compongono la maggioranza difficilmente appoggeranno la Flat tax, tuttavia le proposte alternative della Lega sono molte. "Bisogna tutelare la Flat tax dove già c'è, col regime dei minimi per chi fattura fino a 65mila euro al 15%", ha aggiunto Molinari."Vorremmo che fosse introdotta la Flat tax al 20% fino a 100mila euro: esiste in Francia e in altri Paesi europei, sarebbe un valido aiuto alle partite Iva più piccole e ai giovani professionisti". Un'altra idea, invece, potrebbe essere quella di "applicare la Flat tax al reddito incrementale", così da scoraggiare il lavoro in nero.

Quanto ai licenziamenti, col blocco adesso prorogato sino al 28 di agosto, il rappresentante del Carroccio ha espresso grande preoccupazione. "Le stime dicono che i lavoratori dipendenti che perderanno il lavoro con lo sblocco dei licenziamenti saranno un milione. Siamo di fronte a una bomba sociale senza precedenti", ha infatti dichiarato Riccardo Molinari.

"Il tema non è dare un incentivo per sei mesi come nel contratto di rioccupazione ma intervenire strutturalmente sul mercato del lavoro, facendo decollare le politiche attive in Italia", è stato invece il commento di Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine Consulenti del Lavoro. "Il sistema pubblico da solo non funziona, bisogna mettere in campo una cooperazione seria e avanzata fra sistema pubblico e privato".

"Serve una formazione adeguata ai giovani", ha aggiunto il presidente di Confartigianato Marco Granelli. "All'interno del nostro mondo ci sono molte opportunità che oggi i ragazzi non riescono a sfruttare per un ritardo anche culturale. Oggi il figlio bravo va mandato al liceo, se è meno bravo va al tecnico o al professionale".

Una mentalità, quest'ultima, che secondo il presidente Granelli deve essere invertita.

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