Altro che semplice squilibrato L'Isis rivendica il massacro

Lo Stato islamico allo scoperto: «Bouhlel è un nostro soldato». Così è diventato jihadista in pochi giorni

Alla fine l'attesa rivendicazione dello Stato islamico si è puntualmente materializzata. «L'autore dell'operazione di Nizza, in Francia, è un soldato dello Stato islamico. Ha condotto quest'operazione scriveva ieri mattina Amaq, l'agenzia di stampa ufficiale del Califfato, - in risposta agli appelli a colpire la popolazione della coalizione che combatte lo Stato islamico». Dal punto di vista pratico l'uscita di quella rivendicazione non cambia l'essenza della strage. Né la sua paternità. Immaginare che il 31enne Mohamed Lahouaiej Bouhlel fosse solo un disadattato cronico alla ricerca di un gesto estremo per riscattare - attraverso la morte di 84 simili - l'inutilità della propria vita significava non aver capito nulla della guerra che si combatte intorno a noi. Una guerra dove le marionette senza fili - come Bouhlel - confidano nell'Islam per bussare al Paradiso delle 72 vergini, giustificano la strage di altri esseri umani grazie alle interpretazioni radicali del Corano e passano all'azione soltanto dopo essersi adeguati alle procedure per colpire «crociati ed infedeli» indicate in «rete» dallo Stato islamico.

Dunque poco conta che Bouhlel non avesse manifestato precedentemente alcuna tendenza radicale, come si sforzano di far notare i servizi di sicurezza francesi. E poco conta che la sua fede non fosse dottrinalmente perfetta perché - come ammette anche il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve - il terrorista «sembra essersi radicalizzato in maniera estremamente rapida». Una tesi confermata dagli interrogatori della moglie e delle poche persone vicine al massacratore. Persone tutte concordi nel riferire che il 31enne tunisino da alcuni giorni «evocava lo Stato islamico» in maniera ossessiva e compulsiva. Se l'ombra lunga dell'Isis e di una scelta di morte germogliata all'interno dell'Islam radicale si potevano in qualche modo immaginare l'arrivo della rivendicazione e la sua tempistica aggiungono però elementi d'interesse all'analisi della strage di Nizza.

Partiamo dalla tempistica. Le 36 ore impiegate dal Califfato per assumersi la responsabilità dell'operazione potrebbero esser state utilizzate dall'organizzazione terroristica per accertare la compatibilità ideologica del massacratore. Oppure per garantire la copertura a qualche complice non ancora identificato. La compatibilità ideologica è fondamentale per garantire quell'attendibilità delle comunicazioni che lo Stato islamico ritiene fondamentale per mantenere un elevato grado di affidabilità di fronte ad amici e nemici. Se Bouhlel fosse risultato legato ad Al Qaida o ad altri gruppi integralisti l'Isis si sarebbe ben guardato dal definirlo un proprio «soldato». Non a caso non ha mai pensato di attribuirsi la strage di Charlie Hebdo messa a segno, nel gennaio 2015, da due militanti fedeli al defunto Bin Laden, ma ha sempre rivendicato come propri i colpi messi a segno da quell'Amedy Coulibaly entrato in azione poche ore dopo. Nel caso di Nizza non va neppure scartata l'ipotesi di un piano più complesso pregiudicato alla fine dalla mancata entrata in gioco di altri complici. Tra le ipotesi circolate c'è quella sul mancato arrivo di un artificiere dell'organizzazione che avrebbe dovuto imbottire d'esplosivo il camion per farlo saltare in aria alla fine dell'operazione. Un'ipotesi formulata sulla base degli scenari che Patrick Calvar, direttore generale della Sicurezza Interna (Dgsi), ha delineato in una recente audizione davanti al Parlamento. Un'audizione in cui il capo dell'intelligence francese preconizzava il rischio di attentati messi a segno utilizzando esplosivi e metodologie sempre più spietate. «Sono persuaso che ormai i terroristi s'apprestano a passare allo stadio delle auto bombe e dei congegni realizzati con esplosivi di sempre maggiore potenza.

Per poterlo fare aveva detto Calvar - avranno bisogno di installarsi sul territorio, trovare degli artificieri e organizzare una vera propria logistica per garantire la reperibilità di prodotti specifici». E proprio il tentativo di passare a questa nuova fase potrebbe aver fatto da sfondo al massacro rivendicato, seppur con ritardo, dallo Stato islamico.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica