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Ammutinamento del 2 giugno I generali contro la Trenta

Arpino, Tricarico e Camporino diserteranno la parata: dagli F35 alle missioni, sminuite le forze armate

Ammutinamento del 2 giugno I generali contro la Trenta

Scintille sempre più evidenti tra le forze armate e il ministro della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta. Tanto che il 2 giugno alla «peace and love» non mostra grandi segnali di pace e tanto meno di amore tra la titolare del dicastero e alcuni nomi eccellenti della nostra Difesa, che hanno annunciato l'ammutinamento proprio in occasione della parata.

Ad aprire il fuoco è un suo predecessore, l'ex ministro Ignazio La Russa di Fdi. «Per la prima volta e a malincuore - ha spiegato a Skytg24 il vicepresidente del Senato - dopo tanti anni non andrò alla parata del 2 giugno». Una scelta «in segno di protesta verso il ministro Trenta» che «pensa di trasformare le Forze armate in Peace&Love, mancando di rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa». «E io - conclude La Russa - il 2 giugno non voglio stare e non sarò al suo fianco durante la parata».

Ma non è solo l'ex ministro a gettare benzina sulla polemica. Anche l'ex Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Mario Arpino, si conta tra gli assenti. «Alla parata non ci sarò, attendo un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d'oro, quasi incitando all'odio di classe», ringhia il generale dell'Aeronautica. Assicurando di non voler essere «ipocrita» nello «stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni», perché secondo l'ex vertice delle Forze armate «non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita». «Io - conclude Arpino - ho cumulativamente 55 anni di servizio. Non mi sembra che l'atteggiamento di alcuni ministri sia giusto». E l'attacco investe tutto l'esecutivo: «Penso che l'indecisione di questo governo su tantissimi temi - spiega l'ex capo di stato maggiore della Difesa - sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano».

E sarebbe «ipocrita» assistere alla parata e applaudire i militari «in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate» anche per Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, pure lui apertamente polemico con il ministro Trenta e con i grillini al governo, ostili «nei confronti di una delle poche istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate». Anche per l'ex consigliere militare di D'Alema, Amato e Berlusconi, che ha «servito lealmente il Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano» tra le questioni inaccettabili c'è quella per cui «noi generali in pensione veniamo trattati come malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d'oro».

Nell'elenco degli assenti eccellenti spicca pure un altro ex capo di stato maggiore della difesa, Vincenzo Camporini, che non sarà ai Fori Imperiali per protestare, scrive su Facebook, contro le «troppe disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con un'ipocrita enfasi sul dual use, a partire dalla perdurante mancata presentazione del decreto missioni, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l'ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del Presidente del Consiglio - conclude Camporini - e potrei continuare».

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