Anarchici scatenati: guerriglia urbana a Torino

Protesta per lo sgombero di un asilo occupato. Il Viminale: «Chiudiamo i centri sociali»

Nadia Muratore

Torino I black bloc hanno messo a ferro e fuoco la città di Torino, durante il corteo degli anarchici che protestavano per lo sgombero di alcuni giorni fa della vecchia scuola materna di via Alessandria, occupata abusivamente per oltre 24 anni, durante i quali è diventata uno dei punti di riferimento degli anarchici in Italia.

Un pomeriggio di guerriglia urbana (nella foto) che ha visto il suo culmine quando un gruppo ha assaltato un pullman di linea, terrorizzando l'autista e i passeggeri. Saliti a bordo, i manifestanti, tutti incappucciati, hanno vandalizzato il bus e lanciato sostanze lacrimogene. La manifestazione - alla quale hanno partecipato un migliaio di anarchici, che da piazza Castello attraverso via Po sono arrivati a Porta Palazzo dietro lo striscione «Fanno la guerra ai poveri e la chiamano riqualificazione. Resistiamo contro i padroni della città» - ha preso una piega violenta fin dai primi momenti, con manganellate alle auto parcheggiate, cassonetti bruciati in mezzo alla strada, lanci di bombe carta. I manifestanti hanno scandito i nomi degli anarchici arrestati negli ultimi giorni, cercando anche di attraversare la Dora, dove però sono stati bloccati dalle forze dell'ordine con gli idranti e lanci di lacrimogeni, mentre dal corteo sono partiti petardi contro i poliziotti. Il corteo si è poi spostato in via Rossini con lanci di pietre e lacrimogeni in mezzo al traffico che non era stato bloccato e in corso San Maurizio la polizia ha caricato i manifestanti. Dodici, in totale, i fermati. I blindati delle forze dell'ordine erano stati posizionati fin dall'ora di pranzo nei punti cardinali della città, a protezione della centralissima piazza Castello. «La manifestazione è una risposta ampiamente prevedibile e prevista allo sgombero di un centro sociale come quello, occupato da così tanti anni - spiega il questore di Torino, Francesco Messina - Ma la democrazia è fondata su regole e sul rispetto di esse». «Violenze di una gravità inaudita», ha condannato il sindaco di Torino, Chiara Appendino. Duro il commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: Torino e i cittadini sono «ostaggio di qualche centinaio di delinquenti dei centri sociali.

Il mio supporto ai torinesi e alle forze dell'ordine, per questi criminali, che sono stati finalmente sgomberati pochi giorni fa. La pacchia è finita», ha detto il vicepremier, che poi ha aggiunto: «Galera per questi infami. Ridotti quasi a zero gli sbarchi adesso si chiudono i centri sociali frequentati dai criminali».

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