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Anas, i partiti fanno saltare l'uomo dei Benetton

Sfuma la nomina di De Carolis, che ritira la sua disponibilità. Tutti contro tranne Renzi

Anas, i partiti fanno saltare l'uomo dei Benetton

Gira voce che sia imminente la nomina di Ugo De Carolis al vertice dell'Anas? Mezzo Palazzo si solleva e l'operazione sfuma immediatamente. È lo stesso manager a farsi da parte: «Alla luce delle dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti di forze politiche, sull'ipotesi di una mia possibile nomina come amministratore delegato di Anas, ritengo opportuno ritirare la mia disponibilità ad assumere l'incarico», annuncia De Carolis.

In effetti sull'ipotesi è arrivato il fuoco incrociato di Pd, Lega, M5s, Fi, Leu e, naturalmente di Fdi all'opposizione. Motivo: il manager sarà pure capace ma è troppo legato ai Benetton. Una sua nomina all'Anas sarebbe uno schiaffo alle vittime del Ponte Morandi. Il primo a lanciare l'allarme è il deputato leghista ligure Edoardo Rixi: «Spero siano infondate le voci che danno Ugo De Carolis in corsa per il vertice di Anas. Già amministratore delegato di Aeroporti di Roma, è stato manager di fiducia del gruppo Atlantia nell'era Castellucci. Sarebbe uno schiaffo per tutti i liguri». A ruota il grillino Danilo Toninelli: «Parliamo di un uomo vicino ai Benetton: un'ipotesi del genere è inconcepibile e inaccettabile. Chiediamo chiarimenti al ministro Giovannini». Pollice verso anche dal Pd: «È un manager dello stesso gruppo industriale che, attraverso ASPI, ha gestito disastrosamente il sistema autostradale, mettendo in ginocchio il Paese e la Liguria in particolare».

In Senato è una raffica di interventi all'insegna dell'altolà. Parte il leghista Bruzzone, si accoda Toninelli, va in scia la dem Roberta Pinotti, si aggiunge la Loredana De Petris (Leu), così come l'azzurro Massimo Mallegni. Insomma, è rivolta bipartisan. Il capogruppo del M5S arriva addirittura a far girare una lettera a tutti i colleghi, da mandare a Draghi. Questa nomina non s'ha da fare. Firmano tutti. O quasi. L'unico partito a non mettere il proprio sigillo è quello di Renzi. Italia viva non ci sta. Ma è il solo. Un po' pochino, per cui alla fine lo stesso manager alza le braccia. «Così no, non sono disponibile». Spiega: «La decisione, è stata presa anche in considerazione della rilevanza strategica di Anas, in un momento particolarmente difficile in cui è richiesta serenità e collaborazione di tutti per permettere al Paese di uscire il prima possibile dall'emergenza».

De Carolis, classe 1965, è entrato nel gruppo Atlantia nel 2008 ed è stato nel cda di Edizione, cassaforte dei Benetton.

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