Anche Bankitalia si schiera: mercati a rischio turbolenze

Ennesimo aiuto al governo a 15 giorni dal voto

Roma Avviso ai naviganti, il referendum provocherà turbolenze sui mercati. E il messaggio nascosto sembra tanto: se vince il No i vostri risparmi finiranno sulle montagne russe.

Ieri la Banca d'Italia ha diffuso il Rapporto sulla stabilità. E le valutazioni di Palazzo Koch non potevano non investire l'appuntamento elettorale di dicembre. Gli indicatori di mercato - si legge nel rapporto - «registrano un aumento della volatilità attesa sulle azioni italiane nella prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum sulla riforma costituzionale». La volatilità del mercato italiano è una costante dall'inizio di quest'anno, soprattutto per colpa delle banche. E l'indice continuerà a risentire sfavorevolmente dello stato degli istituti di credito italiani.

Le scadenze elettorali, compresa quella già consumata per la presidenza Usa, hanno pesato. I rischi «restano elevati». «Dopo le elezioni negli Stati Uniti i rendimenti obbligazionari sono aumentati in tutte le economie avanzate; lo spread sui titoli pubblici italiani è salito. Le prospettive di una crescita ancora modesta in Europa e l'incertezza legata agli sviluppi politici nei principali paesi avanzati potrebbero alimentare forti variazioni dei corsi delle attività finanziarie nei prossimi mesi».

Per quanto riguarda le banche, la ripresa economica migliora i bilanci. Rallenta il credito bancario alle imprese, ma migliora la qualità grazie a un tasso di deterioramento dei prestiti «che è sceso ai livelli più bassi dal 2008 e dovrebbe continuare a contrarsi l'anno prossimo». Gli istituti di credito italiani rimangono «nel complesso esposte agli shock di origine interna o internazionale», non solo quelli legati alla crescita o ai mercati ma anche alle possibili conseguenze di «diverse iniziative regolamentari in corso di completamento a livello internazionale» che costituiscono fonte di incertezza». Il riferimento è a Basilea4 che inasprirà ulteriormente i requisiti di capitalizzazione.

Un endorsement, quello di Palazzo Koch, che non è passato inosservato. Ma sul quale il premier Matteo Renzi non vuole riporre troppe sperazione: «È fisiologica la preoccupazione dei mercati ma non è la carta che vogliamo giocare politicamente». «Vogliamo rassicurare i vertici di Bankitalia che hanno parlato di turbolenze sui mercati azionari e shock per le banche, in relazione al referendum: stiano tranquilli perché il 5 dicembre, in caso di vittoria del no al referendum, l'unico shock sarà per il governo Renzi», replicano i deputati grillini. «Ci mancava Banca d'Italia a creare il panico sui mercati - sintetizza l'azzurro Renato Brunetta - In un momento delicato come questo, piuttosto che rassicurare, il governatore Ignazio Visco e i suoi uffici alimentano le tensioni».

Palazzo Koch, secondo l'azzurro Maurizio Gasparri, «dimostra la sua subordinazione al governo diffondendo notizie false e tendenziose, atte a turbare l'opinione pubblica collegando l'esito del referendum all'andamento dei mercati».

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