Ci sono voluti solo quindici minuti per la nomina del Direttore generale del Cern di Ginevra. Il Director General Search Committee ha scelto senza esitazioni Fabiola Gianotti, un volto noto (come dimenticare il suo bel profilo sulla copertina del Time che l'ha indicata donna dell'anno nel 2012) e nostro orgoglio nazionale. Con le sue capacità e la sua conoscenza ha soppiantato i due fisici in corsa per l'incarico: il britannico Terry Wyatt e l'olandese Frank Linde. E ora è stata piazzata ai comandi del laboratorio europeo di fisica delle particelle. Una struttura che lei conosce bene visto che ha coordinato il lavoro di migliaia di scienziati provenienti da cinque continenti in uno degli esperimenti più complessi mai concepiti da mente umana. É stato il suo gruppo, infatti, ad individuare il bosone di Higgs, la particella che crea la materia ipotizzata dal fisico scozzese Peter Higgs negli anni Sessanta.
Come neo direttore, Fabiola delinea il nuovo corso del Cern: «Voglio lavorare per la scienza al servizio della pace» ha esclamato appena le hanno comunicato la nomina. Poi ha aggiunto: «È senz'altro un grande onore, un prestigio e responsabilità essere il futuro direttore del Cern». Gianotti, in realtà, il Cern lo conosce come le sue tasche. Dopo essere entrata con una borsa di studi per giovani fisici non ha più lasciato il laboratorio. Un'ascesa vertiginosa fino all'incarico che ora le cederà Rolf-Dieter Heuer, che ha ricoperto la carica dal 2009.
Gianotti ora ha 52 anni, è una donna esile con uno sguardo determinato e profondo. É nata a Roma, ha studiato a Milano ma nelle vene scorre sangue del Sud. É di origini siciliane, terra di grandi scienziati come Archimede, Ettore Majorana, Antonino Zichichi. E all'elenco ora va aggiunto pure il suo nome. Quello di una donna.
Ma per Fabiola, l'immagine femminile non è mai stata un ostacolo. Anzi. «Essere donna è percepito come un valore aggiunto da molti dei miei colleghi ha raccontato - Soprattutto i giovani trovano più facile discutere con me dei loro problemi professionali e a volte anche di quelli privati». Gianotti è una donna molto stimata da tutti i membri del Consiglio che hanno apprezzato, come ha spiegato Agnieszka Zalewska, presidente del Consiglio, «la sua visione del futuro del Cern, come un laboratorio all'avanguardia nel mondo e la sua profonda conoscenza sia del Cern sia della fisica delle particelle elementari». E pure l'attuale direttore generale del Cern, Rolf Heuer, ha esclamato: «È una scelta eccellente. Sono certo che con lei il Cern sarà in buone mani».
Lo pensa anche il presidente Giorgio Napolitano che vede, nella sua elezione, «una conferma come l'Italia e i suoi talenti siano in grado di competere con successo sulla scena internazionale e come la ricerca scientifica meriti un più adeguato investimento di risorse da parte delle nostre istituzioni».
E la stessa Gianotti ammette quanto poco si dedichi alla ricerca: «Il budget del Cern è di 1 miliardo di franchi svizzeri all'anno racconta a Radio 24 quindi un cappuccino per abitante europeo all'anno. Nulla». E in un convegno avverte: «Non investire nella ricerca fondamentale a lungo termine è un suicidio». E aggiunge: «Mi impegnerò per eccellenza scientifica. La natura ci riserverà delle sorprese».