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Anche l’Anm contro la Saguto: aperto procedimento disciplinare

I probiviri del sindacato delle toghe hanno avviato la procedura contro tutti i magistrati coinvolti nel caso Palermo per verificare la violazione del codice etico. Le sanzioni vanno dalla censura all’espulsione

Anche l’Anm contro la Saguto: aperto procedimento disciplinare

Anche l’Anm contro Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, indagata per corruzione a Caltanissetta e sospesa dalle funzioni di magistrato e dallo stipendio una settimana fa dal Csm. Il sindacato dei magistrati ha deciso di avviare un procedimento disciplinare sia contro la Saguto sia contro gli altri magistrati coinvolti a vario titolo nel caso Palermo (per uno di loro, il pm Dario Scaletta, il Csm proprio ieri ha chiesto l’archiviazione, ndr). Una decisione quasi scontata quella dei probiviri del sindacato delle toghe, e presa all’unanimità. A chiedere sia alla disciplinare del Csm sia alla procura di Caltanissetta, titolare dell’indagine sui magistrati palermitani, tutti gli atti necessari a verificare la «possibile violazione dei doveri di indipendenza, imparzialità e correttezza previsti dal Codice etico dell’Anm», è stato il collegio presieduto da Bruno Di Marco e composto dal procuratore di Torino Armando Spataro, dal consigliere della Cassazione e già pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo e dall’ex consigliere del Csm Giuliana Civinini.

La decisione si basa sull’udienza del 30 ottobre scorso con cui la sezione disciplinare del Csm a tempo record ha sospeso la giudice Saguto dalle funzioni e dallo stipendio. Di qui la richiesta alla stessa sezione disciplinare del Csm e ai magistrati titolari dell’inchiesta i documenti «rilevanti e necessari per l’istruttoria concernente la possibile violazione dei doveri di indipendenza, imparzialità e correttezza previsti dal Codice Etico dell’Anm». Le possibili sanzioni vanno dalla censura alla sospensione sino alla espulsione nei casi di «eccezionale gravità». La richiesta, oltre che la Saguto, riguarda anche gli altri magistrati coinvolti nell’indagine, anche se con accuse più lievi. Per il vice della Saguto Fabio Licata e per un altro giudice della sezione misure di prevenzione la Prima commissione del Csm ha deliberato il trasferimento da Palermo (rispettivamente a Messina e a Marsala), e ora si attende la decisione della Terza commissione e il sì del plenum. Per il pm Dario Scaletta proprio ieri la Prima commissione del Csm ha chiesto l’archiviazione. Ancora aperta invece la posizione dell’ex togato del Csm Tommaso Virga. Gli atti sono stati depositati proprio ieri, il magistrato può presentarne altri a sua difesa entro dieci giorni.

Solo dopo arriverà la decisione.

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