Elisa è una ragazzina sarda affetta da Sensibilità chimica multipla. Non può toccare la plastica, i vestiti sintetici e una serie infinita di sostanze che sono ovunque. Per lei è impossibile andare a scuola, sedersi dietro a un banco in formica o semplicemente aprire lo zaino. Nicky invece, affetto da una grave allergia che gli impedisce di vivere sulla terraferma, frequenta la scuola dalla barca costruita dai genitori a Genova. Per entrambi la tecnologia è importantissima per non rimanere indietro con i programmi e non restare isolati dal resto della classe. Per mettere in atto la scuola a distanza, bastano un telefonino, una connessione, un computer portatile, una telecamera e una lavagna elettronica.
I due ragazzi hanno utilizzato il modello di inclusione socio-educativa Tris, sostenuto dalla fondazione Tim. E come a loro, il progetto sarà utile a tutti gli alunni che non riescono a frequentare la scuola con regolarità, o per malattie invalidanti o perché abitano troppo lontano.
A Roma è stata presentata la prima piattaforma I-MOOC (Interactive massive on line open course) aperta e gratuita, accessibile a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado che potranno fruire di un corso interattivo - certificato con rilascio di crediti - corredato di tutoring da parte dei ricercatori dell'istituto per le tecnologie didattiche. È stato inoltre firmato un accordo tra Fondazione Tim e Miur, che offrirà supporto per monitorare l'andamento dei risultati del progetto, favorire la collaborazione delle scuole per realizzare il censimento dei casi target e la mappatura delle pratiche didattiche in uso.
L'obiettivo, a cui Fondazione Tim sta contribuendo, è «alleggerire» le classi da strumentazioni informatiche costose ed ingombranti, per promuovere una didattica digitale basata sull'uso di smartphone, tablet e pc portatili da parte di studenti e insegnanti. I loro, quelli che usano comunemente, senza appesantire gli istituti di spese eccessive.
«Grazie al contributo dell'associazione dei dirigenti pubblici della scuola - spiegano alla fondazione Tim - è in corso una rilevazione sui casi di ragazzi costretti a lunghe assenze per patologie croniche. A tale proposito sono state coinvolte anche le associazioni delle famiglie potenzialmente interessate alla soluzione».
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