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Anche il popolo di Cl si sente orfano del Cav. "Berlusconi, ciellino ad honorem, lo incantò"

Il giornalista Ascione: «Hanno sempre contato di più le opere della condotta»

Anche il popolo di Cl si sente orfano del Cav. "Berlusconi, ciellino ad honorem, lo incantò"

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«Berlusconi un ciellino ad honorem. Anche il movimento, con i suoi interpreti politici, in qualche modo, è rimasto orfano dell'uomo di Arcore, che un tempo incantò quel mondo». Il libro del giornalista del Corriere della Sera Marco Ascione «La profezia di Cl» (in uscita oggi per Solferino) ripercorre le ferite e i cambiamenti del Movimento fondato da don Giussani. E si sofferma sul rapporto tra Silvio Berlusconi e Comunione e Liberazione. Un legame fortissimo, tanto che il fondatore di Forza Italia era colui che ad ogni Meeting di Rimini sballava l'applausometro.

Racconta, il volume di cui il Giornale pubblica in anteprima alcuni estratti, la «lunga gestione» di Carron di 16 anni alla guida di Comunione e Liberazione, durante il quale «il suo movimento si è staccato dalla politica» per capire se ora, «con la nuova guida di Prosperi» il Movimento di Cl «si riavvicinerà o meno alla politica e come».

Il libro dedica un paragrafo intero al Cavaliere, dal titolo «Il lato B del Berlusconi cattolico». «Il modo in cui l'imprenditore, uomo d'affari, ex presidente del Milan, quattro volte premier, fondatore di Forza Italia interpretava il suo essere cattolico è sempre stato argomento dibattuto. Per esempio, per la sua attenzione all'universo femminile - scrive Ascione nel volume -. E anche a causa di quelle che lui definiva cene eleganti e che in tribunale alcuni testimoni hanno raccontato in modo diverso. Tutti processi che, sia pure con motivazioni differenti, si sono conclusi per lui con assoluzioni. L'arcivescovo di Milano Mario Delpini, già vicario di Scola, è riuscito nella miracolistica impresa, celebrando i funerali in Duomo, di farsi apprezzare sia dai sostenitori plaudenti sia dai critici del Cavaliere».

C'è un plauso, alla figura di Berlusconi, anche dal nuovo leader di Cl, Davide Prosperi. «Protagonista di una fase molto travagliata della storia italiana e mondiale, Silvio Berlusconi ha avuto l'importante merito, nel suo impegno imprenditoriale, politico e istituzionale per la crescita della nostra società, di favorire l'esprimersi in vari ambiti della tradizione cattolico-popolare», si legge nel libro di Ascione che riporta il comunicato di Cl per la morte del leader di Fi.

«Ho voluto fare un parallelismo tra Berlusconi e Cl spiega al Giornale Ascione perché il Movimento ha sposato una linea per cui nell'uomo contano più le opere che la condotta. Berlusconi è una figura altamente emblematica del rapporto tra politica e Cl». Nel volume, Ascione evidenzia come «alle ultime elezioni del 2022 il nuovo presidente Prosperi strizzi l'occhiolino all'universo del centrodestra». «Con l'elezione ha mandato un messaggio chiaro, prudente, legittimo, un segnale di attenzione verso il centrodestra», dice Ascione. Tuttavia, «la gestione di Prosperi non vuole apparire troppo schiacciata sulla politica; la sua preoccupazione è più indirizzata alla governance interna piuttosto che alla politica».

E dunque, che cosa è accaduto, da tempo? «Che i politici orfani di Giussani non fanno più massa. Sono monadi nella grande famiglia: un po' Forza Italia (Massimiliano Salini), un po' Noi con l'Italia (il decano Maurizio Lupi), un po' la Lega (per esempio, Deborah Giovanati). Ma soprattutto lo sguardo è orientato verso Fratelli d'Italia (Matteo Forte, Lorenzo Malagola).

Il partito di Meloni - secondo l'autore del libro - è il nuovo grande contenitore del voto cattolico».

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