Politica

"Anche Tiziano Renzi pagava gli operai in nero". Ma il servizio delle Iene non va in onda

Nell'ultima puntata delle Iene doveva andare in onda un'inchiesta sul presunto pagamento in nero di alcuni operai da parte del padre di Matteo Renzi. Che ha reagito mandando una diffida: "Se trasmettete il servizio vi querelo"

"Anche Tiziano Renzi pagava gli operai in nero". Ma il servizio delle Iene non va in onda

Tiziano Renzi come Antonio Di Maio? È il sospetto avanzato dal programma tv Le Iene che, nella puntata di domenica 9 dicembre, doveva trasmettere un servizio sul presunto pagamento in nero da parte di Renzi senior ad alcuni suoi dipendenti. Ma l'inchiesta non è andata in onda, a causa di una diffida mandata dal padre dell'ex presidente del Consiglio agli autori della trasmissione. Tutto era partito da un'inchiesta del quotidiano La Verità. Un ex dipendente dell'azienda di Tiziano Renzi, infatti, aveva raccontato di avere ricevuto alcuni pagamenti in nero. Ricostruzione negata così su Facebook dal diretto interessato: "I ragazzi che distribuivano i quotidiani, infatti, erano pagati cash perché trattenevano il loro compenso da ciò che incassavano con la vendita dei quotidiani ma poi ovviamente l'azienda provvedeva al pagamento delle tasse come previsto dalla legge. Era pagamento in contanti e non in nero", l'autodifesa del diretto interessato che, nel frattempo, ha annunciato querela nei confronti del giornale di Belpietro.

Il Movimento 5 Stelle, dopo avere scoperto che il servizio delle Iene non era stato mandato in onda, ha cavalcato la vicenda con un post su Facebook dove ha ricordato che non è la prima volta che i Renzi bloccano un servizio sgradito. Era già successo in passato con la vicenda degli scontrini di Matteo. Nel frattempo Tiziano ha rincarato la dose, rifiutando il parallelismo con quanto accaduto al padre di Luigi Di Maio, che in un video aveva ammesso i pagamenti irregolari ai suoi operai. "Chiedo cortesemente di non essere accostato a personaggi come il signor Antonio Di Maio. Io non ho mai avuto incidenti sul lavoro in azienda e se si fossero verificati mi sarei preoccupato di curare il ferito nel miglior ospedale, non di nascondere il problema. Non ho capannoni abusivi, non ho dipendenti in nero, non dichiaro 88 euro di tasse". E ha definito "falsa e gravissima" l'accusa di avere effettuato pagamenti in nero.

Ma i grillini insistono. "C'è una non-notizia che viene sbattuta in prima pagina da settimane, quella delle carriole sequestrate nel giardino di casa del padre di Di Maio. E c'è una notizia che non viene raccontata: quella dei lavoratori in nero nell'azienda di Tiziano Renzi. Non so se si possa chiamare censura, ma certamente ci si avvicina molto. Che un servizio già confezionato non venga mandato in onda a seguito di una diffida è semplicemente vergognoso.

Dov'è finita la libertà di stampa?", ha detto il portavoce pentastellato alla Camera Francesco Berti.

Commenti