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Ancora un miliardo di euro per il reddito dei grillini

Nel dl Sostegni sarà rifinanziato anche il Rem. Giorgetti chiede ristori cospicui per le imprese

Ancora un miliardo di euro per il reddito dei grillini

Il decreto Sostegno, che il governo dovrebbe varare questa settimana dando fondo ai 32 miliardi dello scostamento di bilancio approvato a gennaio, dovrebbe incardinarsi nel solco della continuità rispetto alle politiche del governo Conte. Il dl prevedrà interventi calibrati sui danni economici effettivamente subiti, prendendo a riferimento un'intera annualità e non singole mensilità, precisano fonti del ministero dello Sviluppo secondo cui «altre interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono fuorvianti e prive di fondamento».

La precisazione del dicastero retto da Giancarlo Giorgetti ha spinto i parlamentari della Lega a proporre «un criterio di idoneità basato sul fatturato annuale» e ad adoperarsi «per estendere gli indennizzi ad aziende che fatturino oltre 5 milioni di euro». L'ultima bozza in circolazione, infatti, prevede contributi a fondo perduto per tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33 per cento. I ristori andrebbero da un minimo di 1.000 a un massimo di 150.000 euro.

Identico discorso per il capitolo lavoro. Secondo quanto si apprende, l'intenzione dell'esecutivo sarebbe quella di estendere la cassa-Covid fino a fine anno (in alternativa varrebbe un esonero contributivo per coloro che fanno rientrare i dipendenti in azienda) per una spesa complessiva che dovrebbe aggirarsi attorno ai 20 miliardi di euro. Il blocco dei licenziamenti, pertanto, dovrebbe proseguire almeno fino a fine giugno se non essere allungato fino alla fine dell'anno vista l'estensione delle provvidenze per i lavoratori. Dovrebbe essere, inoltre, rifinanziato per un miliardo di euro il reddito di cittadinanza. Il decreto dovrebbe anche contenere la proroga del reddito di emergenza (Rem). Il tema è stato al centro dell'incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro dell'Economia Daniele Franco svoltosi nei giorni scorsi. Sostanzialmente confermate le anticipazioni circa il blocco dei versamenti relativi alle cartelle esattoriali spostato di circa due mesi a fine aprile, mentre gli invii riprenderanno gradualmente. Allo stesso modo, dovrebbe trovare posto uno stralcio delle cartelle fino a 5mila euro per gli invii dal 2000 al 2015.

«Le anticipazioni del dl Sostegno vanno nella giusta direzione per la parte fiscale, ma Forza Italia chiede il rinvio delle cartelle fino alla fine del 2021. Non è soddisfacente la parte dei risarcimenti alle imprese. Il governo utilizzi le proposte che abbiamo inviato a Draghi», ha scritto ieri su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. «Siamo certi che il governo vorrà imprimere alla versione definitiva del decreto Sostegno una forte discontinuità rispetto ai ristori del precedente governo», gli ha fatto eco il capogruppo azzurro al senato, Anna Maria Bernini.

«Emergono almeno due gravi assenze: la conferma ed estensione del credito d'imposta per gli affitti commerciali e la limitazione del blocco degli sfratti, alla quale il governo si è impegnato in Parlamento», ha ricordato Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.

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