Roma - Al primo gennaio 2017 la quota di italiani con più di 65 anni era pari al 22% della popolazione. In questa particolare classifica il nostro Paese ha sopravanzato la Germania, popolazione che storicamente ha un'elevata componente di anziani. In particolare, sono 13,5 milioni gli italiani «over 65», di questi sono 4,1 milioni gli ultraottantenni. Secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato, entro il 2044 gli italiani con più di 65 anni dovrebbero avvicinarsi a quota 20 milioni. Nel 2050, afferma l'Ocse, ci saranno 74 over 65» per ogni 100 persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni.
Tra il 2000 e il 2016 è cresciuto del 23% il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni. Le ultime statistiche Istat indicano che a settembre il 60% delle persone con più di 50 anni (oltre 8 milioni di unità) aveva un lavoro. Insomma, quella che un tempo era la terza età è diventata la fascia più dinamica della popolazione. Dal 1980 a oggi, infatti, l'incremento dei redditi degli ultrasessantenni è stato del 25% superiore a quello dei trentenni, aggiunge l'Ocse.
Un'immagine che ci viene restituita anche da molte famiglie italiane nelle quali il reddito da pensione dell'anziano (o degli anziani) conviventi funge da cuscinetto per il resto del nucleo. Nel 2016, infatti, le pensioni in Italia erano circa 23 milioni (-0,6% annuo) per una spesa di oltre 282 miliardi, ma i beneficiari degli assegni ammontavano a 16,1 milioni (-0,7%), spiega l'Osservatorio dell'Inps. Il reddito medio da pensione è di circa 17.500 euro annui ma, sebbene le donne rappresentino ancora la maggioranza dei pensionati (52,7%), gli uomini percepiscono assegni di importo più elevato, poiché incassano il 55,7% dei redditi pensionistici. Guardando al dettaglio dei singoli assegni pensionistici si nota infatti che il trattamento medio per le donne (14.780 euro) è inferiore del 29% a quello degli uomini (20.697 euro). Il 61% di essi percepisce trattamenti superiori ai mille euro mensili.
L'aiuto alle famiglie non si traduce solo nel contributo che alcuni anziani possono fornire nell'accudire i nipotini (generando un risparmio di 50 miliardi annui, secondo la Camera di Commercio di Milano), ma è soprattutto di tipo materiale. Ipotizzando un'aliquota media del 18% sui redditi annui da pensione, questo si traduce in un introito di circa 14.350 euro netti (circa 1.100 euro al mese tredicesima inclusa) all'anno per famiglia. Si tratta di una cifra importante in un Paese nel quale il tasso di disoccupazione è all'11 per cento.
Vi è poi un contributo ancora più importante che è quello immobiliare. I pensionati proprietari di abitazione, secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, sono poco più di 10 milioni e detengono il 40,3% del patrimonio immobiliare italiano (41,2% i lavoratori dipendenti mentre il 18,5% appartiene a imprese e autonomi). Il valore di mercato medio degli immobili appartenenti ai pensionati è di 201mila euro a fronte di un valore imponibile potenziale di 94mila euro.
Se a questo si aggiunge che il 20% degli over 65 ospita ancora i figli e che parecchi di essi offrono l'abitazione in comodato alla prole, si comprende bene che questa parte della popolazione meriti un particolare rispetto dovuto non solo all'età. Ma anche perché rappresentano una risorsa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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