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Aria e acqua più pulite. In Cina la svolta verde per tutelare l'ambiente

Vivere in un mondo pulito, col cielo azzurro e l'acqua limpida, è il desiderio di ogni persona. È anche l'obiettivo del governo della Cina

Aria e acqua più pulite. In Cina la svolta verde per tutelare l'ambiente

Vivere in un mondo pulito, col cielo azzurro e l'acqua limpida, è il desiderio di ogni persona. È anche l'obiettivo del governo della Cina, Paese che nell'ultimo decennio ha imboccato la strada dello sviluppo «verde» all'insegna della tutela ambientale e del risparmio energetico. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: nel 2021, in 333 delle principali città cinesi, la percentuale di giornate con una buona qualità dell'aria ha raggiunto l'87.5%, mentre quella delle acque di buona qualità è salita al 84.9%. In dieci anni sono stati rimboschiti ben 64 milioni di ettari. Dal 2000 al 2017, inoltre, un quarto della nuova superficie rimboschita al mondo si trova in Cina; dal 2016 al 2020 sono state risanate 1200 km delle coste e 23 mila ettari di aree umide. Si è trattata di una vera e propria svolta, considerando che nel 2012 la Cina vantava un volume economico pari all'11,5% del totale globale e un consumo energetico per unità di produzione pari a 2.5 volte la media mondiale. «Tutelare l'ambiente è un modo per sviluppare la produttività», ha più volte ribadito il capo di stato cinese Xi Jinping. Lo sviluppo economico non deve, insomma, essere a discapito dell'ambiente. Di fronte alle sfide ambientali, il Paese asiatico ha così introdotto il concetto della «civiltà ecologica», emendato 13 leggi e 17 regolamenti amministrativi per il controllo e la prevenzione dell'inquinamento di aria, acqua e terreno. Ha inoltre diramato una decina di riforme correlate, come la gestione della qualità dei dati di monitoraggio sull'ambiente e la definizione di una «linea rossa» nazionale per la protezione ecologica. Dal punto di vista globale restano gravi le emergenze ambientali e la Cina ha più volte espresso la volontà di fornire il suo contributo cooperando internazionalmente. Non a caso, la Cina ha promesso di raggiungere il picco di emissioni CO2 entro 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060, e di sostenere la transizione energetica di altri Paesi in via di sviluppo senza costruire più centrali termoelettriche a carbone all'estero. «Acque limpide e montagne verdi sono come miniere d'oro e d'argento», è il concetto espresso da Xi nel 2005.

La Cina continuerà dunque su questa strada, seguendo una convinzione: «Se l'uomo tratta bene la natura, anche la natura farà lo stesso con l'uomo».

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