Arianna e i suoi giovani. "Saremo sempre quelli di trent'anni fa". E rilancia il premierato

Arianna e i suoi giovani. "Saremo sempre quelli di trent'anni fa". E rilancia il premierato

Dal nostro inviato a Roma

La semplicità di Arianna Meloni fa vibrare l'intera platea di Fenix. Quando la responsabile della segreteria politica di Fdi sale sul palco non chiede applausi: li ottiene in un boato. L'oggetto dell'intervento è una sorpresa: la parabola politica delle sorelle Meloni e del mondo di Fratelli d'Italia tutto. "Noi saremo sempre quelli di trent'anni fa, studiate come fa Giorgia", dice subito ai ragazzi di Gioventù nazionale. La storia della destra è un "testimone" che passa "di generazione in generazione". È una questione di "idee", una battaglia "d'identità". "Voi - insiste - siete un po' come quelle radici che non gelano, ma pronte a far nascere un nuovo albero, con frutti ancora più belli e rigogliosi dell'albero precedente". È la fiamma della maglietta indossata dopo l'intervento da Arianna Meloni, la fiamma che passa di mano in mano. Sulla t-shirt della responsabile della segreteria politica di Fdi anche una citazione di Charles Baudelaire: "Estrarre l'eterno dall'effimero". Per un poeta è una vocazione. Per i giovani di Fdi - fa presente l'europarlamentare Stefano Cavedagna - è anche un monito: "La politica è un vuoto contenitore senza una dimensione spirituale". Al laghetto dell'Eur si percepisce la carica emotiva. Il sole batte forte sul prato e il caldo non frena l'entusiasmo: la folla riempie gli spazi, compatta, partecipe. Fenix è gremita, con un'atmosfera da grande evento politico più che da semplice festa del movimento giovanile. La standing ovation per Arianna Meloni va ben oltre il gesto simbolico. Le parole chiave dell'intervento sono "sacrificio", "responsabilità" e "comunità". Concetti che strappano sorrisi, applausi e commozione.

Un passaggio anche sul 2022 e la vittoria elettorale: "Non abbiamo festeggiato quel giorno, per noi era un punto d'arrivo ma di partenza. Forse festeggeremo quando i nostri nipoti racconteranno questa storia". Questo, per Fdi, è soltanto "l'inizio". Arianna Meloni non dimentica i momenti in cui si è trovata dall'altra parte del palco, gli inizi, Tangentopoli, la voglia di cambiamento che "ribolliva" dinanzi alle stragi di mafia. "Un'ingiustizia" e, com'è stato anche per la premier Giorgia Meloni, la "molla" da cui partì l'impegno politico. Poi lo sguardo si sposta sull'oggi, sulle sfide di governo. Arianna, parlandone con Il Giornale, rivendica i risultati raggiunti: "In poco tempo abbiamo rimesso i conti in ordine. Non lo dico io, lo dicono le principali agenzie di rating, lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. Oggi l'Italia è una delle nazioni più stabili e credibili d'Europa". C'è l'"orgoglio nazionale" ma anche la fermezza nel continuare sulla strada intrapresa: "Abbiamo realizzato la riforma fiscale, che gli italiani aspettavano da decenni. Ma la stagione delle riforme è appena cominciata".

Mantenere le promesse e assicurare continuità: questi i due obiettivi a breve termine. "L'approvazione della riforma della giustizia alla Camera in terza lettura è la conferma che il governo di Giorgia Meloni procede spedito sull'attuazione del programma", dichiara la sorella della premier. E ancora: "Una riforma attesa da più di 30 anni entra nella fase finale della sua realizzazione, siamo orgogliosi dello straordinario lavoro fatto fin qui". L'orizzonte più ambizioso resta il cambiamento strutturale del sistema istituzionale italiano: "Andremo avanti sulla madre di tutte le riforme, il premierato". Sullo sfondo ci sono le elezioni Regionali delle Marche dei prossimi 27 e 28 settembre. Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo intercettato da Il Giornale tra i panel di Fenix ne è certo: "La capacità di Francesco Acquaroli di attecchire sul tessuto sociale farà la differenza". Nel panel su Rosario Livatino, giudice "ragazzino" assassinato dalla mafia nel 1990, a meno di quarant'anni, la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo rimarca la centralità della "giustizia sociale", un valore a cui "siamo tanto affezionati".

Monsignor Vincenzo Paglia, che rammenta quanto Livatino fosse credente "ma non baciapile", scherza con la platea: "Vi auguro di vivere gli ottant'anni come li vivo io, perché è una figata". Fenix è anche questo. La giornata di domani si chiuderà con l'atteso intervento della premier, ieri i riflettori sono stati per il "credo politico" di Arianna.

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